La Regione Calabria ha innalzato il livello di attenzione contro il virus West Nile, conosciuto anche come febbre gialla, adottando un nuovo piano di sorveglianza e risposta. La struttura commissariale della sanità, guidata dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, ha approvato il “Piano di sorveglianza e risposta ai virus della West Nile e Usutu – anno 2024”, che ha ricevuto il via libera dal Ministero della Salute. Il piano, redatto dal Settore Sanità Veterinaria del Dipartimento Salute e Welfare, prevede azioni mirate per monitorare e contrastare la diffusione del virus.

Le province di Cosenza e Crotone sono state identificate come le aree calabresi a maggior rischio di trasmissione. Cosenza ha registrato focolai nel 2023 e nel 2024, mentre nel Crotonese il virus ha circolato in passato, con focolai anche nel 2022. Le altre province calabresi sono considerate a basso rischio di trasmissione. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Calabria è stato segnalato un caso di West Nile da maggio ad oggi.

La febbre West Nile, trasmessa principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, ha un periodo di incubazione che varia dai 2 ai 14 giorni, con sintomi lievi nella maggior parte dei casi. Tuttavia, nei casi più gravi, può causare gravi complicazioni neurologiche, fino all’encefalite letale. Il virus non si trasmette da persona a persona tramite contatto, ma può essere trasmesso attraverso trapianti, trasfusioni e dalla madre al feto.

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