Webuild, ovvero l’azienda internazionale che costruirà il Ponte sullo Stretto ha annunciato l’assunzione di circa 10 mila persone nel triennio 2024-2026. Le figure che verranno introdotte nell’organico vanno dagli operai allo staff. “Il reclutamento e la formazione di personale sono strategici perché il piano di sviluppo infrastrutturale in Italia prosegua a ritmi serrati“, ha spiegato Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild.
L’ad del colosso mondiale lo ha dichiarato nel corso di un convegno dal titolo “Un’immigrazione dignitosa dall’Africa per il lavoro e il futuro dell’Italia“, organizzato da Università Cattolica del Sacro Cuore ed E4Impact Foundation. Già nel 2022 l’azienda ha assunto quindicimila persone, di cui circa il 40% hanno meno di 30 anni. “E’ uno sforzo titanico, sia sotto il profilo del reperimento delle risorse sia di quello della loro formazione, ma fondamentale per modernizzare e rendere più sostenibili le infrastrutture in Italia. E per cogliere le migliori opportunità di mercato, il Gruppo sta avviando un roadshow con gli investitori per valutare l’emissione di bond per rifinanziare il debito“, ha sottolineato Salini.
“Le imprese cercano nel Paese oltre 530 mila persone e quasi la metà non è facile da reperire. In ambito infrastrutturale serve manodopera sempre più specializzata, per questo Webuild investe da anni in formazione professionale, in cultura della sicurezza e innovazione, per tutti coloro che vogliono lavorare in un settore in grande crescita: le nuove generazioni, i non occupati e chi si vuole riposizionare sul mercato del lavoro, inclusi immigrati, rifugiati e detenuti”, precisa ancora.
“E’ indispensabile supportare le imprese nella formazione degli stranieri, per fornire a tutti, non solo ai lavoratori già inseriti, una conoscenza di base fondamentale anche per garantire la sicurezza nei cantieri“, ha concluso Salini
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