R. e P.

Il tema delle figure di supporto agli alunni disabili nelle scuole e’ sempre una problematica che investe le famiglie. Famiglie che troppo spesso devono ricorrere in Tribunale per vedersi garantito un DIRITTO sia per gli specialisti del sostegno che per gli Assistenti Educativi.
Si mercanteggia SEMPRE adducendo spesso e volentieri problematiche di risorse, nonostante Sentenze della Cassazione che stabiliscono che difronte ad un diritto allo studio dei disabili non ESISTE la scusa della mancanza di fondi.
Fondi che negli ultimi anni vengono erogati perfino dal Governo Centrale direttamente ai Comuni!
Con procedimento iscritto al  Tribunale di Palmi, una famiglia ricorreva ex art 700 perche’ il Comune di Palmi poneva una condotta DISCRIMINATORIA attribuendo una assistenza specialistica educativa inferiore a quella prevista dal PEI.
Con decreto del 17.01.2023 veniva Ordinato al Comune di Palmi la cessazione della condotta DISCRIMINATORIA con l’esecuzione delle previsioni del PEI e l’erogazione del servizio di assistenza specialistica di Educatore professionale per 15 ore settimanali nei termini richiesti dal ricorso.
Costituitosi in giudizio sia il Comune di Palmi che la Scuola e dopo svariate udienze veniva condannato il 06.09.2023 il Ministero alla rifusione delle spese della fase cautelare in complessive 3503,00 per onorari ,oltre spese vive, spese generali al 15%,IVA e CPA da distrarsi in favore del procuratore antistatario e compensa interamente le spese del Comune di Palmi. Non condannava l’Ente (come prassi e giurisprudenza)per degli errori macroscopici riportati in ordinanza fatti dalla Scuola.
Dicevamo innovativa in quanto stabilisce RUOLO e Compiti della Scuola e degli Enti Preposti che ribadiamo sono:
Il dirigente scolastico a seguito della elaborazione del PEI,RICHIEDE solo RICHIEDE le ore stabiliti per gli alunni di Assistente Educativo all’ENTE COMUNALE.
Il Comune DEVE GARANTIRE quanto richiesto.
Non si puo’ MODIFICARE e tantomeno se si trasferiscono i fondi alle Scuole corregere le ore prestabilite dal PEI.
Se si fa un bando il Comune deve semplicemente prendere la richiesta del Dirigente, sommarie le ore di ognuno e sviluppare un bando.
Come Associazione crediamo che sia una OPERAZIONE ELEMENTARE che purtroppo si scontra con la poca accortezza degli Enti preposti e con la PAURA delle famiglie di PRETENDERE un sacrosanto DIRITTO!
L’azione proposta dalla famiglia in oggetto, alla quale va tutta la mia ammirazione ,anche perche’ ha operato in silenzio e senza pubblicità raccomandandomi la privacy, deve SERVIRE da PUNGOLO e spero che le famiglie acquistino il CORAGGIO in quanto un DIRITTO non e’ un FAVORE e difronte ai ragazzi che non hanno voce e’ NECESSARIO proteggerli !
Vito Crea-Presidente

ASSOCIAZIONE ADDA