Ai limiti del grottesco, quando ormai lo stupore e l’indignazione hanno già travalicato i confini della Calabria, arriva la retromarcia di alcuni consiglieri regionali sulla legge che introduce la possibilità di maturare il vitalizio (o trattamento di fine mandato, come amano definirlo i diretti interessati) anche per i consiglieri che non dovessero completare la legislatura o la cui elezione dovesse essere dichiarata nulla.
È una toppa peggiore del buco quella che i vari Pippo Callipo, Graziano Di Natale, Francesco Pitaro tentano di cucire attorno a un provvedimento che rischia di allargare il divario tra il Palazzo e la società calabrese. In buona sostanza, i rappresentanti dell’opposizione sostengono di avere votato la legge – proposta in Aula da Giuseppe Graziano (Udc) e approvata nel giro di pochissimi minuti – «in buona fede» e senza valutare bene le conseguenze di tale approvazione.
L’articolo completo nell’edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.