Tutela, valorizzazione e internazionalizzazione dei vini d’eccellenza: sono questi i fondamentali obiettivi che grazie al recente riconoscimento ministeriale, adesso potranno essere perseguiti anche dal consorzio Terre di Reggio Calabria. Le nuove prospettive del mercato vinicolo reggino sono state illustrate in occasione della conferenza stampa svoltasi presso la Camera di Commercio della Città Metropolitana.
«Il consorzio Terre di Reggio Calabria annovera la Denominazione di Origine Controllata Greco di Bianco e le Indicazioni Geografiche Protette Costa Viola, Palizzi, Pellaro, Locride, Scilla, Arghillà e l’etichetta regionale Calabria. Il gruppo, adesso riconosciuto come consorzio di Tutela, avrà strumenti per salvaguardare le sue produzioni e garantirne la qualità anche e soprattutto a protezione della salute del consumatore e anche nell’interesse dell’integrità del mercato, per prevenire pratiche di concorrenza sleale e utilizzo improprio di etichette.
Sarà possibile tutelare le denominazioni anche rispetto ai non consorziati con riferimento al rispetto dei disciplinari di produzione che presiedono le denominazioni medesime. Inoltre si prospettano maggiori opportunità di valorizzazione e internazionalizzazione con il supporto della Camera di Commercio. Tra i nostri propositi anche quello di dialogare con gli altri consorzi di tutela di Cirò e Melissa e Terre di Cosenza per partecipare al bando europeo finalizzato promozione della produzione», ha spiegato Domenico Ielasi, presidente del consorzio Terre di Reggio Calabria.
«Premiata una buona prassi messa in atto da imprenditori che hanno lavorato in rete e che adesso puntano a internazionalizzare i loro vini. Fondamentale continuerà ad essere il ruolo della Camera di Commercio che al fianco del consorzio ha raggiunto questo traguardo importante del riconoscimento ministeriale e che adesso resterà accanto alle stesse aziende vinicole consorziate per mettere in atto delle attività di promozione e valorizzazione in un’ottica di internazionalizzazione che la filiera agroalimentare reggina ha dimostrato di ritenere non solo appetibile ma anche particolarmente produttiva. I dati export in nostro possesso attestano una crescita importante nei primi sei mesi di quest’anno», ha sottolineato Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria.
Con decreto del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, lo scorso 18 ottobre è stato formalizzato il riconoscimento del Consorzio Terre di Reggio Calabria e l’attribuzione allo stesso dell’incarico a svolgere le funzioni di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione del consumatore e cura generale degli interessi (come disposto dall’articolo 41 della legge 12 dicembre 2016, n. 238). Le funzioni di tutela sono piene per la Doc Greco di Bianco e per le Igp Costa Viola, Palizzi e Pellaro (articolo 41, comma 4, della legge 12 dicembre 2016, n. 238). Una tutela più semplice è prevista per la Igp Locride (articolo 41, comma1, della legge 12 dicembre 2016, n. 238).
«La tutela varia in base a criteri percentuali legati alla rappresentatività nella compagine sociale del consorzio, che deve essere pari ad almeno il 40 per cento dei viticoltori, alla produttività, pari almeno il 66 per cento di quella complessiva, e alla certificazione e all’imbottigliamento, pari ad almeno il 33% di quello prodotto dalle aziende consorziate.
Per la Locride che ha imbottigliato un po’ di meno ma che possiede gli altri due requisiti, la tutela ad oggi è attenuata. Per quanto riguarda le Igp Scilla e Arghillà stiamo già lavorando per estendere la tutela anche ad esse», ha spiegato Paola Borgia, funzionaria della Camera di Commercio, fino allo scorso luglio responsabile dell’Autorità di controllo dei Vini della Provincia reggina.
Il territorio metropolitano si pregia anche dell’Igp Bivongi che ha un consorzio di tutela a sé stante.
fonte e foto: ilreggino.it