Il caso di Nicola Romeo, il liceale disabile di 17 anni, è arrivato all’Onu. È dall’inizio dell’anno scolastico che il ragazzo non è stato messo nelle condizioni di poter frequentare normalmente la scuola e la sua classe, non frequentando Nicola ha già raggiunto il numero massimo di assenze e rischia così la bocciatura, per questo motivo i genitori si sono rivolti alle Nazioni Unite, annunciando tra le altre cose che dal 12 dicembre riprenderanno la “manifestazione pacifica”, si incateneranno al liceo artistico di Locri, fino a quando la situazione non troverà una vera soluzione.
Quello che indigna di più i genitori di Nicola, non sono le promesse di onorevoli e politici che non sono mai state mantenute, ma piuttosto la generale indifferenza che si è creata attorno alla questione.
Nicola non è autonomo, e senza una adeguata assistenza non può essere messo lì e abbandonato dietro un banco, e di questo problema ne sono a conoscenza da circa una vita i politici e le istituzioni calabresi e non solo.
“Se un ragazzo disabile non frequenta la scuola vuol dire che ci sono persone che operano nelle Istituzioni senza fare il proprio lavoro, pertanto andrebbero individuate e sollevate dal loro incarico” – questo lo sfogo del padre.
Adesso i genitori di Nicola hanno quindi scritto all’Onu, per denunciare “la violazione della Convenzione stessa” affermando, come già è successo più volte, che quello che sta succedendo a loro figlio è semplicemente vergognoso.
Carlotta Tomaselli