“Allarmante è il pericolo che incombe sulla strada provinciale “SP 3” che da Melito PS conduce a Gambarie, per le sue numerose e importanti frane che continuano ad interessare notevoli tratti di carreggiata e per le frane che si continuano a registrare dalla adiacente montagna, il cui materiale si riversa sulla strada. Lo stato dell’arte fa ritenere che ciò potrebbe essere riconducibile anche alla mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria, pulizia tombini idraulici, regimazione idraulica e per la circolazione idrica sotterranea”. Lo afferma in una nota Vincenzo Crea Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.

“La montagna è impregnata di acqua e a nostro avviso non si può escludere che i prossimi eventi meteo climatici potranno determinare la frana di gran parte della stessa. Tale ipotizzato evento si è in parte materializzato al km. 47+III durante le piogge torrenziali dei primi giorni del mese di novembre 2018. La SP 3, importante strada che collegata l’Aspromonte con la costa meridionale jonica, è destinata ad essere chiusa per la pericolosità che minaccia. Oltre alla frana della carreggiata da noi segnalata il 1 agosto 2016 al km. 48+IV che ancora mantiene alto indice di pericolosità, durante il nubifragio del 4 /11/2018 si è registrata tra il paese di Corio e quello di San Fantino,  località “Caviato”, la frana di un notevole tratto di carreggiata Altra frana ha interessato la strada in località “Zervo” e l’acqua che continua a scorrere sopra e sotto la strada potrebbe provocare il crollo della stessa. Salendo, alla chil.ca 47+III si sono registrati in più tratti contigui grosse frane con distacchi dalla adiacente montagna, è impressionante il  materiale  franato che si è riversato nelle aree sottostanti al piede della montagna e sulla strada provinciale. In un tratto di montagna le opere di difesa dalla caduta di massi non hanno retto allo sciame di massi che hanno agito sull’opera di protezione. Altri tratti interessati dalla frana sono sprovvisti di tali opere.    In questo allarmante scenario di pericoli, rischi  e paure non  ci si può esimere dal segnalare la pericolosità del “Torrente Zervo” e richiedere la sua urgente messa in sicurezza, onde evitare ulteriori esondazioni come quella, se non più grave, che si è registrata il 4 novembre 2018 durante il forte maltempo che si è abbattuto anche sul paese di Bagaladi ed ha trascinato e inghiottito diverse auto”. 

“Ritenendo che esistono gravissimi condizioni di pericolo per l’incolumità generale e per le infrastrutture ivi esistenti si chiede un urgente sopralluogo tecnico e la conseguenziale immediata messa in sicurezza dei siti in frana e dei tratti che minacciano potenziali pericoli. Spettabili Istituzioni ben vengano tutte le opere pubbliche anche di importanza strategica, ma non si può pensare soltanto di portare a conclusione tali importanti interventi e lasciare le nostre strade in stato di frana tollerando il pericolo che incombe sulle popolazioni ad esso esposte e permettendo che questi siti in frana continuano ad essere transitati da veicoli che rischiano da un momento all’altro di volare nel vuoto in caso di ulteriori movimenti di terreno o per difficoltose manovre da effettuarsi sui siti in frana dato la ristrettezza della strada determinata dalla frana”.

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