Non si placano le proteste degli ex lavoratori Lsu-Lpu calabresi che ormai da settimane si mobilitano nel tentativo di non perdere il proprio impiego. Una situazione ancora in alto mare, secondo quanto afferma la nota pubblicata da Cgil, Cisl e Uil Calabria.
«Nonostante gli impegni del governo, attraverso i Ministri Barbara Lezzi e le rassicurazioni del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, assunti dopo la mobilitazione indetta da Cgil Cisl Uil Calabria della scorsa settimana a Lamezia, a tutt’oggi, non è stato presentato l’emendamento in favore dei 4500 lavoratori Lsu Lpu della Calabria. Un fatto grave, che rischia di lasciare a casa 4500 famiglie».
«Al momento risulta presentato il solo emendamento delle minoranze – prosegue la nota -. Non si può continuare ad assistere ad impegni attraverso i social, chat segrete e messaggini, nel costante disprezzo degli organi istituzionali e delle forze sociali, dicendo bugie ai lavoratori».
«Questo governo alimenta tensioni e soffia sul disagio sociale di migliaia di famiglie – continuano i sindacati -. Da oggi con la manifestazione di Amendolara è ripresa la mobilitazione in tutta la Calabria, e proseguirà lunedì mattina alle 9,30 a Cosenza e Villa San Giovanni, e nei prossimi giorni, fino a soluzione della vertenza».
Infine l’appello: «Chiediamo a tutte le forze politiche, ai sindaci, alla società civile calabrese di sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori, la Calabria non può permettersi di perdere 4500 posti di lavoro e il reddito per altrettante famiglie. Sarebbe una catastrofe sociale. Ai parlamentari calabresi di 5 stelle e lega chiediamo un sussulto di responsabilità, etica e dignità, per evitare di essere complici di questa catastrofe che li regalerebbe a semplici comparse di una stagione politica da dimenticare».
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