“Vent’anni fa veniva ucciso Nicola Calipari, un servitore dello Stato, un calabrese che ha sacrificato in modo eroico la propria vita per portare in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata dalla Jihad islamica. La sua storia sia di ispirazione per le generazioni future”. Così, su X Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. Nel ventesimo anniversario della scomparsa di Nicola Calipari, Alto Dirigente del Sismi nato a Reggio Calabria nel 1953 che ha sacrificato la propria vita per salvare quella della giornalista de “Il manifesto” rapita in Iraq da una cellula terrorista, Notorious Pictures porta il 6 marzo al cinema “Il Nibbio”.

Il titolo del film è anche il nome in codice di Calipari, un rapace tornato a nidificare in Aspromonte. Diretto da Alessandro Tonda il film è interpretato da Claudio Santamaria nel ruolo di Nicola Calipari, Sonia Bergamasco e Anna Ferzetti rispettivamente nei panni di Giuliana Sgrena e di Rosa Calipari. Da un soggetto di Davide Cosco, Sandro Petraglia e Lorenzo Bagnatori, sceneggiato da Sandro Petraglia, Il Nibbio è stato girato per sette settimane a Roma e in Marocco. Il film racconta i ventotto giorni precedenti i tragici eventi del 4 marzo del 2005. Calipari ha avuto un suo ruolo cruciale nelle operazioni in Iraq nei primi anni Duemila per salvaguardare la vita umana e mantenere la pace. Il suo omicidio è ancora irrisolto. Nicola Calipari “non era solo un alto dirigente dei Servizi Segreti Militari Italiani. Era un marito, un padre, un uomo che ha dato tutto per salvare una vita”.

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L’agente Sismi che liberò Giuliana Sgrena

Calipari stava viaggiando con la giornalista su un’auto verso l’aeroporto di Baghdad dal quale devono partire per tornare in Italia. L’auto a pochi metri da un posto di blocco statunitense viene crivellata di colpi dal ‘fuoco amico’ Usa. Calipari fa scudo alla Sgrena, che viene ferita, e viene ucciso da un colpo che lo raggiunge alla testa.

Mattarella: “L’eroismo di Calipari iscritto nella storia della Repubblica”

“Nel giorno del ventesimo anniversario dell’uccisione di Nicola Calipari, la Repubblica rende onore al sacrificio di un valoroso dirigente del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare, che ha perso la vita in una difficile missione a Baghdad, conclusa con il salvataggio di un’italiana rapita. È questo un giorno di memoria e raccoglimento, in cui desidero esprimere anzitutto i sentimenti più intensi di vicinanza alla famiglia e a quanti hanno operato con Calipari e gli sono stati vicini. Servitore dello Stato, quando venne colpito a morte, portava in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, in quella che era l’ennesima missione compiuta per il recupero di connazionali. Se le spiegazioni delle circostanze che hanno causato la sua morte permangono tuttora non esaurienti, risalta, invece, la generosità estrema di Calipari che alla scarica di proiettili ha fatto scudo con il proprio corpo per sottrarre al rischio la persona che era riuscito a liberare. Un gesto di eroismo, iscritto nella storia della Repubblica”. Lo afferma in una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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