Prende il via Venerdì 7 Luglio, presso la Villa Comunale, sul lungomare delle Palme di Siderno, la rassegna cinematografica “Una, Nessuna, Centomila”, organizzata dalla Piccola Opera Papa Giovanni Onlus – Centro Antiviolenza “Angela Morabito” – in collaborazione con il Comune e l’Assessorato alla cultura e alle Pari Opportunità della città.

L’iniziativa, che si sposa con l’ampia attività di sensibilizzazione promossa dal Centro Antiviolenza sull’area della Locride, aprirà il 7 luglio alle h 18:30, per proseguire il 14 e il 19 luglio, e terminerà il 4 agosto.

Si succederanno con cadenza quasi settimanale quattro immancabili appuntamenti, che richiameranno la partecipazione di attori istituzionali ed associazioni. “Ogni pellicola cinematografica – sottolinea l’assessore Francesca Lopresti – sarà preceduta da un nutrito dibattito sui temi delle pari opportunità. Al centro della riflessione ci saranno le donne, i divari di genere, la necessità di modelli culturali e strategie d’intervento che garantiscano piena e consapevole attuazione al cambio dei modelli involutivi che caratterizzano la società”. Le serate si concluderanno con le proiezioni dei film “We want sex”, “Ammonite” dedicata all’omofobia, la tematica delle mafie affrontata da “Una femmina” e la violenza di genere con “L’amore rubato”.

Tutti temi, di ampia portata ed inusitata rilevanza per il contesto sociale e culturale, su cui si accenderanno i dibattiti, che vedranno la partecipazione di oltre 30 illustri ospiti, tra cui la Sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni, che parteciperà naturalmente alla serata di apertura. L’evento di start up sarà animato da un parterre di ampio respiro tra cui il sottosegretario Wanda Ferro, il Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, il Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Carmelo Versace, il Consigliere Metropolitano Salvatore Fuda, Carmen Bagalà direttrice della Caritas diocesana di Locri – Gerace e molti altri esperti operanti nel settore delle politiche sociali in ambito distrettuale. Tra gli interventi: Anna De Gaio, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, la Consigliera di Parità della Città Metropolitana Paola Carbone, Francesca Lopresti, assessore al ramo per il comune di Siderno, Roberto Di Palma, Procuratore per i Minori di Reggio Calabria, Elisa Spagnolo, Direttrice provinciale dell’Inps di Reggio Calabria, la Dirigente scolastica Maria Giuliana Fiaschè e Francesca Mallamaci, responsabile del centro antiviolenza Angela Morabito.

Il 14 luglio, la seconda serata, sarà introdotta dal dibattito “Donne e omofobia”, con tra gli altri Giovanna Vingelli, ricercatrice e docente UNICAL; Michela Calabrò presidente Arci Gay di Reggio “I due Mari”, Mirella Gioffrè presidente dell’Associazione di genitori parenti e amici di persone LGBT- Agedo RC e il regista Franco Mollo.

“Donne e ndrangheta”, sarà il tema del 19 luglio, con gli interventi del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, Fulvio Accurso presidente del tribunale di Locri, il Procuratore di Locri Giuseppe Casciaro, il Procuratore della Repubblica presso il TM di RC Roberto Di Palma, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Questura di Reggio Calabria e del gruppo Carabinieri di Locri, per l’Associazione Libera delle vittime di mafia, Giuseppe Borrello e Deborah Cartisano.

La kermesse si chiuderà il 4 Agosto con il dibattito su “Donne e violenza di genere”; tra gli ospiti di punta Serafina Di Vuolo, dirigente del Commissariato di PS di Siderno, Giusy Pino, coordinatrice dell’Osservatorio Regionale sulla violenza di genere, Luigina Barone, gender expert, Romina Agostino del progetto RESPIRO e Caterina Origlia referente dello Sportello antiviolenza di Siderno.

Le attività sono svolte in partnership con la Caritas di Locri, gli Ambiti Territoriali dei Comuni di Caulonia e Locri.

La kermesse, sottolineano gli organizzatori, nasce dalla necessità di affrontare la lettura interpretativa riguardo la violenza maschile sulle donne sempre su un piano culturale, ancor prima che normativo, politico, pedagogico, securitario. “Perché la violenza che si consuma all’interno di una dimensione domestica o nei contesti di vita quotidiana è lo specchio sociale in cui viviamo e soprattutto non si tratta di un fatto privato, ma di un fenomeno strutturale e diffuso, che affonda le sue radici e si nutre delle disuguaglianze di genere, della disparità di potere, di in un’organizzazione della società che resta patriarcale, intrisa di stereotipi sui ruoli e sulle capacità delle donne”.