Vigneti in ottimo stato, buona qualità delle uve e clima soddisfacente. Per la Coldiretti Calabria e per il suo presidente Franco Aceto anche quest’anno, nella nostra regione, ci sono tutti i presupposti per un’ottima vendemmia in termini di qualità.
Rispetto alla campagna precedente, quella del 2019, nella quale si era registrata una produzione complessiva di 110mila ettolitri di vini e mosti, quest’anno la diminuzione si aggirerà tra il 10 e 15%.
Come è noto, spiega infatti Aceto, anche nella nostra regione è stata autorizzata la “vendemmia Verde”, una misura straordinaria di sostegno al reddito in favore dei produttori che hanno proceduto, entro il 25 luglio, all’eliminazione dei grappoli di uva dalla pianta, prima che questi giungessero a maturazione.
Una scelta, allargata, in via eccezionale anche alle uve Doc e Itg, in previsione delle difficoltà di incameramento delle uve nella prossima vendemmia di quest’anno, e questo a causa delle giacenze di vino rimaste invendute nelle cantine, per il blocco dei canali di destinazione come hotel, ristoranti, catering, oltre ai mercati internazionali, a seguito della pandemia.
Il meteo finora sta dando una mano perché l’uva ha bisogno di giornate di sole, giuste temperature e buone escursioni termiche tra il giorno e la notte.
“Va comunque sottolineato – sottolinea il presidente dei coltivatori – che finora il vigneto Calabria ha goduto complessivamente di una stagione climatica ideale, che tradotto significa uve quasi ovunque sane, e i viticoltori sanno bene che non è certo questo il momento di abbassare la guardia”.
“Se la vendemmia 2020 fa ben sperare in qualità – evidenzia ancora – è altrettanto vero che poi il vino va venduto e, purtroppo, la crisi per Covid-19 non ha certo aiutato quest’anno il comparto e l’intera filiera. Dovrà essere compito di tutti, Regione Calabria inclusa, dedicarsi con vigore ancora maggiore alla promozione nei mercati internazionali dei nostri vini di qualità. Per centrare questo obiettivo sarà però necessario operare in squadra, coinvolgendo quindi cantine, consorzi e Istituzioni”.
Tra l’altro, quest’anno, potrà mancare un positivo circuito “wine destination” che in questi anni ha contribuito anche al movimento dell’enoturismo, che ha stimolato il binomio vino-territorio, che consente alle imprese vitivinicole di accogliere in vigna e in cantina gli enoturisti con la possibilità di far degustare e vendere il proprio vino in abbinamento ad alimenti tipici locali “freddi”.
“Abbiamo però vignaioli preparati che – rileva Aceto – operano al fianco di tecnici preparati, in grado cioè di cogliere le sempre nuove esigenze del vigneto, determinate anche dai cambiamenti climatici. In sostanza, quella del 2020 si presenta come un’annata che può avere ottimi risultati qualitativi, visti i carichi produttivi medio/bassi nei vigneti, ma naturalmente la differenza dovrà continuare a farla l’andamento meteo anche se, sottolinea, c’è il pericolo cinghiali”.
Con la vendemmia, spiega la Coldiretti, si attiva un motore economico che genera fatturato e che da opportunità di lavoro nella filiera di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.
“È importante – conclude il Presidente di Coldiretti – sostenere un comparto che svolge un ruolo da traino del Made in Calabria poiché il vino calabrese è cresciuto enormemente e ha ampi margini di crescita continuando a puntare sulla sua identità, con una decisa svolta verso la qualità e che insieme alla distintività e legame con il territorio rappresenta un modello di riferimento per la crescita e la competitività dell’intero agroalimentare regionale”.
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