Aristide Bava
SIDERNO- Sul problema dei vaccini c ‘è molta confusione, e soprattutto molti cittadini non hanno proprio idea su come muoversi. Ci sono veramente ritardi qui nella Locride, e a quanto pare c’è carenza di vaccini: chi deve intervenire, dove dovranno svolgersi le vaccinazioni, quando e chi le potranno fare? Fermo restando che gli ultraottantenni calabresi cono ancora al palo, e che ancora non è stata neppure avviata la campagna delle prenotazioni, abbiamo cercato di sollecitare qualche risposta al coordinatore del Centro vaccini attivato nell’ex ospedale di Siderno, il dott. Pasquale Mesiti.
Preliminarmente, va detto che, per il momento, il centro di Siderno è l’unico funzionante. Niente vaccini ad Antonimina, come era stato stabilito il mese scorso. E nessuna collaborazione, al momento, neppure da parte delle Usca, che non sono state potenziate, e quindi non sono in condizioni di somministrare i vaccini. A Siderno, invece, dopo qualche tentennamento iniziale dovuto all’assestamento funzionale del Centro vaccini, la situazione sembra sotto controllo e già da qualche settimana si viaggia a pieno ritmo, da lunedì a domenica con orario ininterrotto h12 e la presenza di 6 medici, sei infermieri, 4 amministrativi e un buon numero di operatori sanitari volontari.
«Abbiamo prima espletato la vaccinazione presso le Rsa – ci dice il dott. Pasquale Mesiti – per passare poi alle case famiglia presenti sul territorio grazie anche alla collaborazione delle associazioni di volontariato che stanno dando una grossa mano. Quindi è stata la volta di operatori sanitari, farmacisti, studi medici e grazie a un accordo con gli ordini professionali anche dei medici in pensione ancora iscritti all’albo. Adesso, come da protocollo, passeremo agli operatori scolastici e alle forze dell’ordine prima di cominciare con gli ultraottantenni».
Grosso modo quante persone avete vaccinato e quale può essere la media giornaliera?
«Ad oggi credo che siano state almeno 3.000 . Vacciniamo una media di circa 100 persone al giorno ma siamo arrivati a punte giornaliere decisamente superiori. Tutto è anche legato a situazioni contingenti».
Avete avuto problema di approvvigionamenti?
Solo all’inizio con il vaccino Pfizer. Poi è arrivato anche Moderna e da domani (oggi per chi legge, ndc) potremo utilizzare anche Astrazeneca che è già arrivato. Tutto sommato i problemi sono rimasti limitati».
Ma i cittadini che si vogliono vaccinare cosa devono fare ?
«Insegnanti e forze dell’ordine saranno avvertiti dalle loro strutture. Per quanto riguarda gli ultraottantenni sono i medici di base a dover fornire gli elenchi. Stessa cosa accadrà per gli ultra settantacinquenni con patologie che devono interessare i loro medici e firmare il consenso al trattamento».
C’è speranza di uscire presto dalla pandemia?
«Io non mi stanco di dire che più gente si vaccina e meglio è. Questo è un virus “bastardo” ad alta contagiosità. Devo anche aggiungere che anche dopo la vaccinazione bisogna usare misure preventive perché il coronavirus continua a viaggiare».
Cosa vuol dire?
«Vuol dire che anche chi è vaccinato può ancora contagiare. Il vaccino serve a preservare il soggetto da malattie da virus ma non esclude che si possa contagiare altre persone».
Un’ultima domanda; siete attrezzati con frigoriferi speciali per la conservazione del vaccino ?
«I frigoriferi per il mantenimento a -70, -80 sono a Reggio Calabria e Melito; da noi i vaccini arrivano con una navetta a temperatura di sicurezza e, poi, abbiamo un frigo con misuratore di temperatura, Questo serve per il vaccino Pfizer. Con Astrezeneca a Moderna è ancora più facile. Non abbiamo nessun problema in questa direzione».
Insomma la situazione è sotto controllo?
«Direi di sì; tutto è migliorabile ma ad oggi anche grazie all’aiuto del volontariato che stiamo avendo e all’impegno del nostro personale, non ci possiamo lamentare. Certo se si incrementasse il numero dei vaccini con qualche altro centro sarebbe ancora meglio».