Il medico calabrese Gregorio Teti sarà all’interno del team di esperti che curerà il piccolo Mustafà. Un’eccellenza della nostra terra che darà assistenza al bambino siriano nato senza arti a causa di un bombardamento aereo con armi chimiche, approdato in Italia nei giorni scorsi. La sua storia ha commosso il mondo e grazie al Centro Protesi Vigorso di Budrio (Bologna), che donerà a lui e al papà Munzir (senza una gamba persa a causa di una mina) nuove protesi, il piccolo potrà iniziare una nuova vita e ritrovare la speranza dopo aver vissuto l’orrore della guerra. La famiglia, composta da padre, mamma Zeynep e le piccole Nur e Sacide, è adesso a Siena, in una casa offerta dalla Caritas, e da qui proverà a ritrovare la normalità perduta. Tutto ciò rappresenta un momento di felicità per la Calabria che potrà vivere da protagonista la vicenda grazie proprio al medico di origini catanzaresi Gregorio Teti.

Il professore, 50 anni, è alla guida dell’area tecnica del Centro protesi di Vigorso di Budrio nonché direttore tecnico del centro protesi Inail di Lamezia Terme, balzato agli onori della cronaca nell’ottobre 2020 per la realizzazione della prima protesi con ginocchio elettronico. Nel ricco curriculum leggiamo, tra le tante attività, che Teti è stato anche docente a contratto, nell’anno accademico 2003 – 2004, presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, Facoltà di Medicina e Chirurgia, corso di laurea in “Tecnico Ortopedico” per il corso “Scienze e Tecnologia dei materiali”.

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