La testimonianza di un lettore di StrettoWeb è una denuncia di un’odissea pazzesca su un Intercity partito da Roma e arrivato a Reggio Calabria dopo oltre dodici ore e mezza: “Scrivo per segnalare l’ennesima disavventura targata Trenitalia, azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane, orgoglio italiano e “prima azienda di trasporto europea a vedere certificati tutti i suoi principali sistemi di gestione” secondo magazine qualita.it.

Ciò significa tra l’altro che, nell’eventualità di guasti improvvisi, l’ente certificatore SGS ha stabilito che le procedure che Trenitalia dovrebbe adottare sono adeguate al mantenimento dell’efficienza del servizio (!).

Ed in effetti per l’intercity 561 delle 16,26 di venerdi 15 giugno da Roma Termini, con arrivo previsto a Reggio Calabria Centrale alle 23,45 – erano stati preventivati 30 minuti di ritardo alla partenza. Poco male.

Carrozze colme di pendolari, studenti e famiglie che, desiderosi di trascorrere il fine settimana nei luoghi d’origine, affrontano disagi indegni di uno stato di diritto, consci che, comunque, Cristo si è davvero fermato ad Eboli.

Giunti in prossimità della stazione di Napoli Centrale intorno alle 19,30 il treno si arresta, viene interrotta l’erogazione elettrica con conseguente blocco dell’aria condizionata all’interno dei vagoni – nel frattempo vengono date comunicazioni di un ritardo accumulato che in breve tempo passa da 46 a 160 minuti, probabilmente per un guasto alla linea elettrica al nodo.

Intorno alle 21,00 entriamo a Napoli Centrale; ci si inizia a spazientire, mancano le comunicazioni tra il personale Trenitalia presente in stazione e quello dietro le scrivanie: possibile che dopo 6 ore non si riesca a risolvere un problema elettrico? Eppure Trenitalia ha un sistema di gestione certificato!

Fermi in stazione, chiediamo aiuto alla polizia ferroviaria, che contatta l’efficiente Trenitalia per rifornirci di viveri; qualche mamma ha necessità di latte per i propri figli in tenera età – non sappiamo cosa fare, chi denunciare: avremmo avuto bisogno di una ong per trasportarci da Napoli alle nostre abitazioni, magari con dei pullman, ma sono procedure che si usano più a sud e con le navi.

Alle 22 e 30 ripartiamo utilizzando un altro binario; il treno si svuota a poco a poco: Salerno, Battipaglia, Sapri, Maratea, Scalea, Paola, Amantea, Lamezia, Vibo: per percorrere il tratto Rosarno – Reggio viene impiegato più tempo di quello per la tratta Roma – Napoli, una lentezza esasperante.

Pochi superstiti esausti arriviamo a Reggio Calabria Centrale alle 4,45 del 16 giugno.

Più di 12 ore di viaggio.

Come Roma – New York andata e ritorno. Incredibile.

Grazie Trenitalia“.

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