Lo Stadio Barone Macrì di Locri oggi è gremito di persone, nonostante la pioggia. L’occasione è straordinaria: un triangolare di solidarietà che unisce sport, impegno sociale e speranza. L’evento vede protagonisti coloro che hanno contribuito a promuovere una sanità di qualità nel territorio, in particolare l’Associazione Angela Serra, rappresentata da Attilio Gennaro e dal professor Federico, che fin dall’inizio ha creduto in questo progetto.
“Oggi siamo qui non solo per una partita, ma per rafforzare un messaggio di speranza e impegno collettivo”, sottolinea il professor Federico. L’associazione ha infatti sostenuto la nascita del nuovo reparto di oncologia presso l’ospedale di Locri, un progetto che ha preso forma con l’obiettivo di offrire cure di qualità ai pazienti del territorio, evitando loro viaggi fuori regione per curarsi.
Dopo l’inaugurazione avvenuta due mesi fa, il lavoro non si ferma: l’attenzione ora è rivolta alla creazione di un laboratorio di precisione per il centro oncologico. Quest’anno, inoltre, si è deciso di supportare anche la ricerca sulle cellule staminali, ampliando così il raggio d’azione dell’iniziativa.
“La Locride si è unita per una grande causa e ha dimostrato di essere una comunità solidale”, affermano gli organizzatori, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile l’evento: dalla Nazionale dei Medici alla Nazionale degli Attori, passando per i tantissimi volontari che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.
L’emozione si fa ancora più intensa quando si dà voce ai più giovani, come la vincitrice del concorso letterario legato all’iniziativa, che ha raccontato con parole toccanti la storia di una bambina di dieci anni malata e del fratello che si sente impotente davanti alla sua sofferenza. La sua testimonianza, carica di sensibilità, è la dimostrazione che i ragazzi di oggi hanno un forte senso di solidarietà e consapevolezza.
Il legame tra sport e solidarietà è evidente anche nelle parole degli attori e calciatori presenti, che sottolineano l’importanza di regalare un sorriso e un momento di distrazione a chi sta affrontando situazioni difficili. “Lo sport ha un potere straordinario: può unire, sensibilizzare e dare speranza”, affermano i partecipanti, sottolineando come eventi di questo tipo siano fondamentali per supportare cause così importanti.
L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio: la sanità calabrese sta attraversando un periodo di trasformazione, con l’avvio di una rete oncologica regionale che punta a garantire cure più accessibili e di qualità. Il nuovo reparto oncologico di Locri, guidato dalla dottoressa Rizzuto, è il segno concreto di un cambiamento che vuole offrire nuove prospettive ai cittadini.
“Finalmente, anche nella nostra terra possiamo avere cure di qualità senza dover partire altrove. Questa è la strada da seguire: investire, credere e costruire un futuro migliore per la sanità calabrese”, concludono gli organizzatori, rinnovando l’invito a sostenere il progetto.
Oggi, a Locri, non si è giocata solo una partita di calcio: si è disputata una sfida ben più grande, quella per la speranza, la ricerca e la possibilità di un futuro migliore per tutti.
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