Tutto è partito dalla perquisizione di un’auto: era il primo di gennaio dell’anno scorso, il 2022, la vettura si trovava nel parcheggio di un centro commerciale di Montepaone, nel catanzarese.
I carabinieri fermarono la vettura e due persone a cui furono trovati 840 euro e 5 grammi di marijuana. Da questa apparentemente “banale” attività di servizio, però, le indagini si sono decisamente allargate portando all’arresto di ben undici persone, tra cui anche dei minorenni, che si ritiene facciano parte di un gruppo che trafficava droga, marijuana e hashish in particolare, con piazze di spaccio in luoghi pubblici dei comuni del soveratese; con canali di approvvigionamento a Guardavalle e Serra San Bruno; mentre lo stupefacente veniva nascosto in quattro depositi ad Isca sullo Ionio, Petrizzi, Serra San Bruno e Montepaone.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, è stato eseguito anche il sequestro preventivo di un’autovettura in uso a un indagato.
In particolare, in quattro sono finiti in carcere, altrettanti ai domiciliari e, per gli indagati non ancora maggiorenni, due sono da collocare nelle Comunità Ministeriali per minori ed uno nell’Istituto Penale per Minorenni di Catanzaro.
Gli inquirenti gli contestano, rispettivamente, i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di detenzione e cessione di hashish e marijuana.
IL BLITZ IN DIECI CITTÀ
Il blitz è scattato stamani in dieci città: a Guardavalle, Isca sullo Ionio, Montepaone, Gasperina e Montauro, nel catanzarese; a Monasterace, nel reggino; a Serra San Bruno, nel vibonese; a Mugnano di Napoli, nel napoletano; a Torino; e a Bordighera, in provincia di Imola.
Come accennavamo all’inizio, l’operazione è scattata dopo l’arresto del primo gennaio 2022: da lì sono partite le indagini condotte dai carabinieri di Soverato e che grazie alle attività tecniche e ai successivi riscontri portarono all’arresto in flagranza di quattro soggetti, al sequestro di 148 kg di marijuana e 2,9 di hashish, oltre a registrare momenti di tensione, connessi all’ammanco di droga e agli adempimenti relativi alla consegna dei proventi della cessione dello stupefacente.
Il presunto coinvolgimento dei minorenni è stato ricostruito attraverso la collaborazione tra la Procura Distrettuale di Catanzaro ed i diversi uffici di Procura minorili competenti territorialmente, “nella logica di garantire un sempre maggiore coordinamento che possa favorire l’emersione di forme di devianza minorile, intervenendo il più precocemente possibile sui contesti socio familiari che favoriscono l’avvicinamento di minori a circuiti delinquenziali anche in forma organizzata”, spiegano gli stessi investigatori.
L’OPERAZIONE
L’OPERAZIONE è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Soverato, supportati in fase esecutiva da quelli dei Comandi competenti territorialmente. Le tre distinte ordinanze di misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Catanzaro e dai suoi collegi del Tribunale per i minorenni del capoluogo di regione e di Reggio Calabria su richiesta delle rispettive Procure.
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