La Suprema Corte questa sera ha considerato inammissibile il ricorso della difesa dell’imputato e ha reso definitivo il verdetto emesso il 14 maggio 2018 dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze.

I parenti della Ragusa sono in lacrime dopo aver appreso la sentenza della Cassazione, che ha confermato la condanna a 20 anni di carcere per il marito Antonio Logli, accusato dell’omicidio della donna e di distruzione di cadavere. “Finalmente si smetterà di dire che mia cugina era in giro a divertirsi. Mia cugina è morta, lo ha detto anche la Cassazione. Giustizia è fatta”, dice commossa Maria Ragusa.

Ansa