Il premier Gentiloni ha firmato oggi i finanziamenti per gli enti che si sono aggiudicati il bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, in base alla graduatoria dei progetti presentati da Comuni e Città Metropolitane in base all’accordo stipulato dal precedente Governo Renzi tra 2015 e 2016. Su 120 enti che hanno partecipato al bando (107 Comuni capoluogo di Provincia e 13 Città Metropolitane), il governo finanzierà soltanto i primi 24 classificati mentre per tutti gli altri resta un laconico comma che recita: “Gli ulteriori progetti saranno finanziati con le risorse che saranno successivamente disponibili”.

Tra le 24 città che hanno conquistato più punti in graduatoria, presentando quindi i progetti migliori, c’è anche la Messina di Accorinti che si aggiudica poco meno di 18 milioni di euro.

Le prime 24 città che hanno presentato i progetti migliori sono, in ordine, Bari, Avellino, Lecce, Vicenza, Bergamo, Modena, Firenze, Torino, Grosseto, Mantova, Brescia, Andria, Milano, Latina, Genova, Oristano, Napoli, Ascoli Piceno, Salerno, Messina, Prato, Roma, Cagliari e Bologna.Il finanziamento più corposo andrà alla Città Metropolitana di Bologna, che entra tra le vincitrici per un soffio (24ª) e ottiene 39 milioni e 700 mila euro di finanziamenti, alla Città Metropolitana di Milano, che ha ottenuto 40 milioni tondi tondi con il 13° posto in classifica, alla Città Metropolitana di Firenze (39 milioni e 991 mila euro, 7ª in classifica) e alla Città Metropolitana di Bari (39 milioni e 998 mila euro), prima assoluta in graduatoria.

Reggio Calabria, invece, è ultima. Ultimo Comune tra i Comuni, ultima Città Metropolitana tra le Città Metropolitane: svaniscono così 58 milioni di euro (40 per la città metropolitana, 18 per il comune). Ma nulla di tutto ciò sarà possibile a Reggio Calabria: il governo Gentiloni affossa i sogni di gloria di Falcomatà, anche se in realtà potremmo dire che Reggio si affossa da sola perchè non c’è alcuna regia occulta sulla scelta delle città da finanziare, soltanto la bontà dei progetti.Il progetto prevede la “realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilità sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati“.  E come risulta sempre più chiaramente, il problema non sono i soldi. Mancano idee, competenze e capacità di governance del territorio.
Falcomatà sprofonda all’ultimo posto della classifica nonostante il tanto sbandierato “governo amico.
E a Reggio Calabria è sempre più buio.

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