«Dalla funzionalità dei servizi emerge la considerazione che si ha per un’azienda». Così sottolinea, in una nota, il Segretario Regionale Aggiunto della UilPoste Calabria, Antonino Belgenio, facendosi portavoce di un forte malcontento che attraversa tutta la popolazione del comune di Bivongi.

Da giorni l’ufficio, ivi ubicato, è incapace di offrire i suoi servizi alla popolazione locale ed a quanti, in questa stagione, ritornano al loro paese, in quanto, nonostante le varie segnalazioni fatte dal responsabile dell’ufficio, per un guasto alle apparecchiature di accettazione e versamento, non è stato possibile effettuare alcun tipo di operazione, né tantomeno si è provveduto, con la necessaria sollecitudine, a ripristinare la normale attività di sportello.

Persino le autorità comunali hanno manifestato, con un simbolico sit-in, lo stato di abbandono di un ufficio che, nonostante sia tra quelli di media entità, è aperto solo quattro giorni la settimana, sminuendolo al confronto di uffici di minore entità che godono di una costante apertura. Tale condizione mortifica un’intera cittadinanza e non rende merito ad un’Azienda dalle grandi potenzialità. Tale presupposto di inefficienza ha costretto, per giorni, la locale popolazione, a spostamenti verso uffici distanti, aggravandone il malcontento e la disaffezione, elemento questo di maggiore preoccupazione per un’azienda di mercato. Anche le richieste avanzate per essere inserito nel Progetto Polis, che racchiude forti potenzialità di interconnessione con le aziende pubbliche, non ha avuto quel placet necessario a ridare valore ad una comunità che non vuole sentirsi discriminata. Il Segretario Belgenio chiede che «quanto verificatosi nell’ufficio di Bivongi, sia da monito per eventuali ulteriori anomalie di processo, che potrebbero dequalificare gli sforzi che le maestranze tutte, mettono ogni giorno per mantenere alto il nome di Poste Italiane. La UilPoste ha sempre esaltato il ruolo sociale di Poste Italiane, facendone un caposaldo di cui essere orgogliosa ed intende non tradire questo principio con inefficienze che ne possano minare l’immagine».