Sabato 19 e domenica 20 novembre 2022 i ceramisti di Seminara apriranno al pubblico le porte dei loro laboratori nell’ambito di una rassegna dedicata al tema della maschera apotropaica, tanto cara all’immaginario popolare calabrese.

Un’occasione unica – si legge nella nota – per scoprire i segreti di un’arte millenaria che trasforma la terra in manufatti di straordinario pregio, espressione di un patrimonio culturale dalle radici antiche e dalle eccezionali cariche identitarie in cui si condensano i caratteri precipui che hanno contraddistinto la ceramica calabrese nel corso dei secoli, lasciando trasparire una concezione dell’Uomo, della Vita, della Natura, dove ogni forma appare come permeata da un senso del Sacro che fissa limiti e misure invalicabili persino per l’ironia, la caricatura, l’Eros. Un Mondo, dunque, in cui l’Uomo è chiamato innanzitutto a confrontarsi con quelle forze invisibili che governano il Cosmo rappresentando una potenziale minaccia per chiunque dovesse incautamente scivolare oltre il limite.

Questi legami profondi con l’immaginario popolare fanno della ceramica di Seminara un esempio raro, ormai forse unico, di arte – prosegue la nota – che non è solo veicolo di istanze individuali dimostrandosi ancora capace di intonare un canto corale, in cui un intero popolo può riconoscersi ritrovando un modo di sentire profondamente condiviso.

In un mondo sempre più appiattito dalle spinte globaliste, Seminara conserva, dunque, una delle ultime espressioni di Arte popolare che individua nel ristretto nugolo di ceramisti superstiti i custodi di un patrimonio collettivo – come è stato già notato – qui ancora vitale ma altrove smarrito da secoli.

Una comprensione più articolata del fenomeno è resa possibile dal percorso storico che si estrinseca nelle sale del Museo delle Ceramiche di Calabria che rimarrà aperto al pubblico con orario continuato, offrendo servizi di visite guidate e focus di approfondimento anche sulle potenzialità per la Calabria di tradurre certe forme di “arretratezza” in risorse economiche.

Tra gli eventi in programma, organizzati anche grazie al supporto del Comune di Seminara, una conferenza sulla “Maschera nella ceramica di Seminara”, in cui Giorgio Napolitano indagherà i significati poliedrici celati dietro questo oggetto enigmatico e l’onnipresente legame con la cultura magnogreca e bizantina che si insinua nella fattispecie di un elemento tipologico riportato in auge dalla Maniera e sviluppato anche in numerosi esempi di portali lapidei, spesso i complementi più rappresentativi dell’austera architettura calabrese del Sei e Settecento.

Nel pomeriggio di domenica si terrà un incontro con Mario Panarello, Direttore del museo, che presenterà i traguardi raggiunti dal Centro di Studi Esperide in 15 anni di attività editoriale attraverso la rivista “Esperide. Cultura artistica in Calabria”.

Domenica mattina, inoltre, la Sala video del museo presso il Borgo dei Pignatari ospiterà la presentazione del nuovo format culturale dedicato alla divulgazione e promozione dei libri chiamato “Open Book”, promosso dall’Accademia Mediterranea della Diplomazia Culturale: lo scrittore Domenico Bagalà parlerà del suo nuovo libro “San Fantino e Tauriana – Un viaggio alla scoperta di una storia sconosciuta”.

A conclusione della rassegna, l’Accademia Mediterranea della Diplomazia Culturale, in linea con il suo ruolo volto alla promozione dell’identità territoriale, conferirà una serie di attestati di merito ai ceramisti che, anche a prezzo di sacrifici personali, si adoperano con slancio e passione per salvaguardare quest’arte ormai fuori dal tempo, orgoglioso baluardo della cultura popolare calabrese.