Legambiente Calabria chiede ormai da anni alle Amministrazioni comunali, in tempo utile rispetto all’inizio della prima della stagione balneare ed all’avvio delle attività turistiche in spiaggia, che gli interventi di pulizia vengano effettuati senza l’utilizzo di ruspe, trattori e persino bulldozer cingolati che sconvolgono la struttura del suolo e le comunità animali e vegetali presenti sugli arenili. Le spiagge e le dune costituiscono, infatti, preziosi ecosistemi in cui vivono, e si riproducono, specie protette ed importanti sia faunistiche come appunto la tartaruga marina Caretta caretta o il Fratino Charadrius alexandrinus che floristiche come il giglio di mare Pancratium maritimum che Legambiente è da sempre impegnata a proteggere con le proprie campagne.

“Riteniamo quindi – denuncia una nota di Legambiente – importante il segnale lanciato dalla Regione Calabria, Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente che, con la recente nota prot. 244072 del 30.05. 2023, indirizzata a tutti i comuni costieri e per conoscenza all’Ente Parchi marini, ha evidenziato la necessità di attivare azioni concrete per la tutela di Caretta caretta, specie di importanza strategica per la Calabria, protetta da normative internazionali e comunitarie ed inserita nella cd. Direttiva Habitat, unica tra le tartarughe marine a nidificare in Italia. La Regione ha richiamato i precedenti provvedimenti regionali con cui sono state approvate, ai sensi della Direttiva Habitat, le misure di conservazione specifiche costituenti divieti ed obblighi per tutti i comuni costieri ricadenti nei siti di Rete Natura 2000 e raccomandazioni per gli altri comuni, ricordando le relative sanzioni. Con la nota sono stati quindi ribaditi: il divieto di uso di mezzi meccanici per la pulizia della spiaggia, il divieto di transito sul litorale di fuoristrada o altri mezzi su ruota ed il divieto di sbancamento e spianamento che possa alterare il contorno delle dune.  La tartaruga marina Caretta caretta, infatti, si riproduce in Calabria più che in ogni altra regione italiana in particolare lungo la costa ionica della provincia di Reggio Calabria anche se il fenomeno interessa tutte le spiagge della regione”.

“Nel corso degli anni passati, prosegue l’Associazione ambientalista, ha più volte stigmatizzato il comportamento della Regione Calabria pronta a fregiarsi del successo annuale delle tante ovodeposizioni di tartaruga Caretta caretta, avvenute sulle coste calabresi, ma molto meno pronta a tutelare attivamente le specie protette ed i loro habitat applicando in concreto le numerose leggi e regolamenti, nazionali e comunitari esistenti. Legambiente Calabria non può quindi che apprezzare il richiamo lanciato dalla Regione Calabria al rispetto della normativa finalizzata alla tutela della specie Caretta caretta ed alla salvaguardia degli habitat costieri”. “Allo stesso tempo – aggiungono – affinché la tutela e protezione di specie ed habitat sia effettiva, Legambiente Calabria chiede con forza che vengano effettuati controlli rigorosi sul rispetto delle norme da parte dei sindaci dei comuni costieri calabresi verificando l’osservanza e la coerenza delle operazioni pulizia delle spiagge e che la Regione metta a disposizione risorse regionali solo nei casi di gestione manuale e sostenibile degli arenili. Si chiede, quindi, – concludono – che venga messo a disposizione dei cittadini, un numero verde per denunciare abusi e cattiva gestione degli arenili”.

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