ASSOCIAZIONE ESCURSIONISTICA

“Gente in Aspromonte”

FEDERAZIONE ITALIANA ESCURSIONISMO

DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2018

 Il Pettine dell’Aspromonte

(I Crinali)

 Domenica 18 febbraio

 Il Crinale del Mercante

 Percorso in linea

 Un bel sentiero in linea che corre lungo il crinale di cresta e, con la discesa rapida molto panoramica, aggira la sommità del Passo del Mercante, sino ad arrivare a monte Cuculo (metri 821), sulla cui cima è stata posta recentemente su una croce in ferro esistente, una grande statua di Cristo Crocefisso. Monte Cuculo offre un panorama splendido sulla Piana di Gioia Tauro, la Costa Viola e le isole Eolie e se il cielo sarà terso sarà possibile completare questo splendido quadro con la vista di Vulcano fumeggiante. Il crinale fa da spartiacque tra il torrente Vacale, sulla destra, e il Torrente Serra sulla sinistra,in una bella vegetazione tra boschi di faggio che nel cammino lasciano il posto al leccio e a una splendida pineta per poi immergersi in stupende piante di corbezzolo ed erica.

1 Raduno:Ore 9,30 Villa Comunale Cittanova

2 Raduno: Ore 10.00 Quadrivio Passo del Mercante(Zomaro di Cittanova)

 Partenza escursione Ore : 10.30

 Il Crinale del Mercante

 Tempo: Ore 4.30                                             Località: Passo del Mercante

Dislivello: 960 slm 440                                  Comuni: Cittanova

Difficoltà: E. Escursionistico

 Descrizione del sentiero

 Il percorso ha inizio dal crinale del Passo del Mercante, sui piani dello Zomaro, dove si adagia uno degli 11 altipiani dell’Aspromonte che qui una imponente conoide di deiazione ( fenomeno geologico ) che precipita verso valle, ha dato forma ai contrafforti del “Mercante”( la “fortezza” è il senso della traduzione etimologica del toponimo ). Seguendo la traccia, tra lecci e maestosi faggi, con ampie vedute panoramiche e paesaggi da cartolina sulle fiumare e sui valloni sottostanti, con scorci molto suggestivi sia sulla Costa Viola in lontananza che sul Villaggio di Cernatali. La pista di crinale, dell’Omo Morto ( posto di guardia) , molto battuta dai “ vaticali ”, ancora prima che si realizzasse la strada Borbonica, venne utilizzata fino a tutto il dopoguerra, per trasportare a dorso d’asino viveri e merci e commerciare al dettaglio olio, vino, formaggio ed altro con i territori jonici di Antonimina, S. Nicola, Tre Arie e Gerace. In epoca antichissima ( V-VII sec. a. C.) , invece, fu l’asse Jonio – Tirreno più importante di collegamento tra Locri Epizephiri e le sue tre colonie sulla Piana: Medma, Hipponion e Metauron, una pietra stadiale magno greca ritrovata nei pressi di Santa Maria della Catena, è stata ricollocata, a Cittanova, sul luogo originario allo sbocco in pianura della via del Passo del Mercante, posta ad un trivio, indicava sulle tre facce la distanza e la direzione delle tre colonie locresi, raggiungibili unicamente via terra, essendo lo Stretto di Messina presidiato da Reggio tradizionalmente ostile a Locri.

Recentemente, sul luogo, è stata posta una lapide che ricorda la figura dell’Ispettore Raso, alla presenza delle autorità comunali, dei familiari e del prof. Visonà che ha voluto così onorare la figura del Raso, suggeritore, per certi versi, della campagna di scavi degli archeologi americani dell’Università del Kentucky guidati, appunto, dal prof. Visonà.

Sarà piacevole seguire il sentiero sul crinale che fa da spartiacque tra la fiumara Serra – Razzà da una parte e l’impluvio del Vacale dall’altra , i toponimi che contraddistinguono le diverse contrade segnano la storia di questi luoghi: sul pianoro di Marcatante si commerciavano i prodotti orticoli e della pastorizia, sul promontorio che si affaccia sulla antica Morgeto , invece, i quaderni del PAU della facoltà di Architettura di Reggio Calabria segnalano “ il Castello di Guardia ” ed ancora scendendo la contrada “ Forte”, insomma, un’area che in tempi diversi conobbe funzioni ed usi diversi : dalla pastorizia ( Marcati ), al commercio ( Marcatante ), al presidio e al controllo militare ( Omo Morto), le monete antiche che si trovano al Museo di Reggio Calabria, ritrovate lungo questo asse e a ridosso del paese sono una prova delle antichissime frequentazioni di questa fetta di territorio.

Il percorso presto ci condurrà sulla cima di Monte Cuculo ( il Prof. Pensabene declina il toponimo dal latino oculus -occhio – e lo definisce, in modo molto appropriato, monte vedetta ), qui anticamente su una grande pietra granitica di forma piramidale era scolpita una croce greca, oggi, invece, troneggia un crocefisso che domina l’intera Piana di Gioia Tauro. Da questa altura (821 mt) il panorama si presenta in tutto il suo splendore: il mare Tirreno fa da sfondo abbracciando le Isole Eolie e lo Stromboli fumante, con tramonti molto colorati e suggestivi, la depressione geologica (originata da faglie di era pliocenica che si intersecano in questa parte di territorio), da Capo Vaticano e Monte Poro a Monte S. Elia si presenta come un grande anfiteatro naturale, la Sicilia ad Ovest fa capolino in lontananza, dalla parte di nord/est, invece, si possono osservare i contrafforti di S. Giorgio Morgeto : Monte Palombaro, Campanaro e lo Schiavo che delimita il Villaggio di Cernatali, parte dell’impluvio della fiumara Vacale, la fortificazione di Altano – S. Eusebio che tratteggia il limite di nord/ovest. Il tempo per consumare un frugale pasto in questo luogo incantato e si scende, seguendo il percorso che attraverso contrada Nina e casa Palermo, conduce al Fosso Cavaliere e quindi al paese.

Nota: Se le condizioni climatiche lo permetteranno, come prologo, si effettuerà un breve percorso, in pianura, prima di intraprendere il tracciato in figura, lungo la parte tirrenica della Dorsale Tabulare Aspromontana dove, immersi in una lussureggiante faggeta, ricadano tracce di siti archeologici importanti ( V-VII sec. a. C.).

Per Info:Giuseppe D’Amico 320 4330304