La grande diffusione del maiale,anche in tempi a noi remoti, fu dovuta alla circostanza della facilità del suo allevamento: di relativamente piccole dimensioni, onnivoro, si poteva allevare non solo in campagna ma anche all’interno dei paesi,infatti a Sellia sino agli anni 80 i “zimmuni” erano un po’ dappertutto figuratevi che furono costruiti anche all’interno dei ruderi del castello. Non aveva bisogno necessariamente di una sua specifica dimora e poteva razzolare liberamente per terre e per le strade.” Norman Douglas”, nel suo libro “Old Calabria”, racconta che ancora all’inizio del secolo scorso si poteva assistere al passeggio di branchi di maiali, piccoli e neri (che a lui non piacevano), vaganti liberamente nelle strade di tutti i paesi calabresi. Il suo allevamento era economico perché si alimentava con il c.d. “‘lavatura” consistente nell’avanzo dei cibi consumati dalla famiglia,condito con la prima sciacquatura dei piatti (ovviamente senza sapone) e arricchito con frutta ed ortaggi non commestibili o perché bacati o perché avevano superato il limite della normale maturazione. La dieta veniva integrata, quando possibile, con prodotti a basso costo come ghiande, lupini, castagne e patate andate a male. Parleremo ancora in altri post del re della tavola Calabrese “u porcu”con altre ricette, curiosità, proverbi. Iniziamo con “u sanguinazzu” vera leccornia di quando eravamo bambini ora magari visto con un pò di disgusto dalle nuove generazioni abituati con le varie merendine e cioccolate ipercaloriche

Niente va sprecato del maiale, tanto che si riesce a comporre un buon menù dall’antipasto al dolce, li sanguinaccio è una ricetta antichissima che risale ai tempi in cui il sangue del maiale, per le sue virtù nutritive e per la sua preziosità, era considerato quasi sacro, e sacrilego era sprecarne anche solo una goccia. Nelle ricette più antiche non veniva, ovviamente, utilizzato il cioccolato. Da servire con un vino passito Calabria
Ingredienti per 6 persone:
350 gr. di sangue di maiale, una bustina da 80 gr. di cacao, 150 gr. di zucchero, 100 gr di uva passa, 20 gr di cannella, 150 gr. di miele , 150 gr. di noci/mandorle sgusciate, una buccia d’arancia grattugiata.
Per la pasta: 500 gr. di farina, 2 cucchiai di olio d’oliva, sale e acqua q. b..
Preparazione
Preparate il sanguinaccio cuocendo in un tegame alto di terra cotta il sangue di maiale, opportunamente filtrato, insieme al cacao, allo zucchero e agli altri ingredienti. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa mezz’ora, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Una volta pronto fatelo raffredda re. A parte preparate la pasta, lavorando insieme la farina, l’olio, il sale e l’acqua in modo da ottenere un composto compatto. Stendete l’impasto in sfoglia sottile e foderate con la stessa una teglia rotonda coprendo bene anche i bordi. Versate dentro il sanguinaccio, coprite con un altro strato di sfoglia di pasta e poi cuocete in forno caldo (a 180°) per 30 minuti circa. Servite freddo con zucchero a velo.

Ricetta spedita da lux forumista sul forum di Sellia che ringraziamo

Foto fb Luciano pignataro