Bovalino, 27 gennaio 2017 – A poco più di tre mesi dalla chiamata alle urne per l’elezione del sindaco e dei consiglieri, come è successo da un ventennio a questa parte tutto sembra congelato. A vampate di euforia come se si fosse trovata la strada giusta per coinvolgere la popolazione a guardare con speranza ad una nuova amministrazione, si registrano “silenzi” da parte di quanti, a parole, dovrebbero guidare una coalizione di “salute pubblica”. Bovalino è stata da sempre così tant’è che nelle prossimità delle elezioni si mettono le carte in tavola, pronti a scompaginare il mazzo e finendo con la presentazione di quattro, cinque liste destinate a determinare scelte affatto rappresentative del corpo elettorale. Chi ha vinto le elezioni non ha mai superato il 30% dei voti ed il rimanente 70% (la stragrande maggioranza) è stata rappresentata da 4 consiglieri, spesso in lotta tra loro. Cosicché anche nella imminente tornata (ancora non sono stati resi i nomi degli incandidabili e questo rende abbastanza liquida la situazione perché ad elezioni avvenute potrebbero esserci consiglieri eletti che non potevano essere candidati), le liste che si contenderanno il governo della cittadina saranno almeno cinque. Nessun tipo di coalizione sembra possibile e ciò per una vecchia, mai sanata caparbia volontà di mettere “veti”: “se c’è tizio in lista io non entro”. E così anche i programmi resteranno fuori dalla porta per dare sfogo e favorire presenze che possano garantire il minimo garantibile di 1.200 voti. 100-120 voti ogni candidato. Trovare 60 candidati (senza legami di parentela tra loro) è quasi impossibile e perciò la soglia dei 100-120 voti “pro capite” diventa irraggiungibile, se non verranno aggiunti almeno 500 voti dai “capofila” o da chi li sostiene. Su questa base molto ragionevole, le cinque candidature dovrebbero concentrarsi su molti “papabili. Innanzitutto l’ex consigliera provinciale Alessandra Polimeno che capeggerebbe una lista FI-CDU con pezzi di centro e di destra. A ruota seguirebbe l’avv. Vincenzo Maesano, già assessore e vice sindaco nella passata amministrazione a guida Mittiga, passato negli ultimi due anni all’opposizione che guiderebbe una coalizione di sinistra e di centro. L’ingresso nell’agone dell’ex sindaco Francesco Zappavigna sembra aver scompigliato le carte. C’è poi da registrare la probabile discesa in campo del Dott. Francesco Gangemi, già consigliere comunale nel periodo 1996-2001 ed assessore provinciale allo Sport e di Enrico Tramontano o Antonio Zurzolo eletti nella lista “Nova Bovalino”, ed oggi convogliati nella “destra”. Attorno a questi cinque probabili candidati ruotano Filippo Savica (FI), l’avv. Giuseppe Serranò (FI), il dott. Bruno Squillaci, Antonella Camarda, il prof. Antonio Carpentieri diverse volte sindaco di Bovalino, Sergio Delfino,  ed un piccolo-grande “universo” politico-partitico con il sen. Franco Crinò (FI), Luigi Giugno (ex consigliere provinciale), l’imprenditore Sebastiano Primerano (CDU), esponenti di movimenti civici, di sinistra e di destra. Un bel puzzle.

Se questo sarà il tavolo degli invitati per esprimere le proprie preferenze sui candidati,  le previsioni su chi potrebbe diventare “primo cittadino” si appalesano veramente molto vaghe. Una cosa è certa. La popolazione ha gradito la presenza dell’ultima Commissione Straordinaria (Caccamo, Pastorelli e Poletti) e non è detto che continuando con questo passo di incertezze e di non coinvolgimento della popolazione, si assisterà ad un astensionismo fortissimo che, proprio per questo, influirebbe molto sulla vittoria di uno qualunque dei candidati. Ed intanto girano voci che molti cittadini, specialmente gli over 60 preferirebbero di gran lunga un altro anno di presenza commissariale per “far maturare” i tempi di aggregazione sociale finalizzata al bene comune e non alle diatribe tra gruppi e gruppuscoli.

Domenico Agostini www.ilpaese.info