La Corte di Appello di Torino, Sezione Prima Penale, ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari alla quale l’avvocato Carlo Maria Romeo era sottoposto dal 22 luglio 2020. Lo comunica l’avvocato Oreste Romeo, fratello e legale del professionista reggino.

L’imputato era rimasto coinvolto nell’inchiesta “Geenna” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, con le accuse di favoreggiamento, tentata estorsione, falso, spaccio e accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, quest’ultima caduta al processo in Corte d’Appello.

Il provvedimento con il quale i giudici di appello torinesi hanno restituito oggi la libertà a Romeo, spiega la difesa, “esclude la sussistenza di esigenze cautelari in relazione a due episodi controversi risalenti a molti anni fa, uno ad undici anni addietro, l’altro a sei anni orsono. La soddisfazione mia e della mia famiglia – dice ancora Oreste Romeo – è pari all’ansia di Giustizia che oggi più di prima continua a muoverci; ciò anche grazie al fermo ed articolato dissenso già processualmente espresso sulle non condivise decisioni di merito ed affidato a motivi che vanno dalla violazione di legge alla utilizzazione di atti affetti da inutilizzabilità assoluta e patologica, alla motivazione ora apparente, ora manifestamente illogica, più e più volte segnata da contraddittorietà manifesta. La speranza – afferma Oreste Romeo – è che possa giungere presto il giorno in cui un diritto costituzionalmente protetto non sia più oggetto di ordinario sacrificio sull’empio altare di ipotesi investigative, suggestive e disinvolte prima di rivelarsi, a contraddittorio effettivamente instaurato, insussistenti e figlie di fantasiose sovrapposizioni, quando non di anacronistici pregiudizi”.

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