Dopo 41 anni di servizio e di indagini contro l’eversione e la criminalità va in pensione uno dei poliziotti più conosciuti e brillanti della questura di Torino: Domenico Gullace, sessant’anni, sostituto commissario, noto nell’ambiente con il nome in codice ‘Caimano’. Gullace, originario della Locride, è entrato in polizia nel 1982.

Negli anni anni Ottanta operò alla Digos. Poi, su richiesta di Aldo Faraoni, futuro questore e figura storica della polizia, passò alla squadra mobile.

Il soprannome ‘Caimano’ lo acquisì intorno al 2000. Ha coordinato la task force ‘Medusa’, squadra di investigatori che si è occupata anche di contrasto alle truffe agli anziani effettuando una cinquantina di arresti in due anni, e si è occupato di criminalità organizzata, ambito nel quale, fra le numerose indagini che ha seguito, spicca l’operazione “Pugno di ferro” contro la ‘ndrangheta.

Nei giorni scorsi è stato festeggiato da colleghi e dirigenti nella sala della questura intitolata a Faraoni; erano presenti una ventina di magistrati del Palazzo di giustizia di Torino. La pensione scatterà il 1 dicembre.

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