La Giunta regionale nel corso dell’ultima riunione, ha deliberato la rimodulazione del piano spesa, pari a oltre 100 milioni di euro provenienti da fondi del Programma di azione e coesione (Pac) e ha destinato alle Politiche attive del lavoro la cifra di 25 milioni. Somma necessaria – insieme ai 5 milioni già disponibili dopo l’approvazione di alcuni emendamenti in Parlamento – a garantire il pagamento degli stipendi (700 euro mensili) ai circa 4mila tirocinanti di inclusione sociale.
Le proroghe partiranno nei prossimi giorni e, in ogni caso, dopo che la Regione ha raccolto le adesioni dei Comuni alla manifestazione d’interesse per accedere ai fondi.
Quella trovata, naturalmente, è una soluzione temporanea. Resta sempre complicato il discorso relativo ad un’assunzione in pianta stabile, per il quale manca ancora il decreto attuativo della Funzione pubblica.
Su tale versante, come riporta Antonio Ricchio su Gazzettadelsud.it, si parla solo di quelli impiegati nei Comuni, con gli enti che dovrebbero garantire di poter “sostenere” i concorsi anche per il restante 50% dei non tirocinanti. Resterebbero invece fuori tutti i tirocinanti in servizio – per esempio – nelle Asp, nelle Province, nelle Camere di commercio e presso privati che, allo stato attuale, la normativa non consente di assorbire.