di Giovanni Padalino

Un nuovo progetto per dare voce a chi fa davvero  fatica a farsi sentire.

Il mondo della disabilità, appare  come il   luogo del non ascolto,  invisibile alla società odierna, una società priva di etica, di valori, insensibile al disagio degli altri, ripienapiena  di individualismo e  indifferenza.

Però, c’è chi tutto questo non lo accetta, c’è chi combatte con tutte le sue forze, Francesco Musto, giovane regista irpino, originario di  San Michele di  Pratola Serra.

Francesco affetto da  distrofia sin dalla nascita, vuole dar eco  alla  voce  della disabilità, perché tutti hanno diritto a vivere una vita dignitosa,i diritti sono diritti e non vanno negati.

Il giovane irpino, dal carattere ambizioso e determinato, dopo il suo bel successo con il  cortometraggio, premiato in Rai, Essere diversi, vuole  mettercela a vincere l’indifferenza in cui versa la disabilità, attraverso  la sua passione: il cinema.

Il suo obiettivo è dare vita ad  un  bellissimo progetto, con lo scopo di aiutare chi ha davvero bisogno.

Francesco Musto è un  regista, la sua vita è in carrozzina a   causa di  una distrofia rarissima  e  non essendo una persona autosufficiente, necessita un di assistenza continua, sembra una banalità ma persino per le cose più semplici, che diamo per scontato come ad esempio grattarsi in testa, strofinare un occhio o bere un bicchiere d’acqua.

Le  persone che  come lui si trovano in queste condizioni, hanno bisogno sempre di qualcuno, questa figura è definita “caregiver”,  può essere un familiare o una persona esterna alla famiglia.

Questa  figura però per lo stato non esiste, e non è tutelata, così costringe il 70% delle persone non autosufficienti a vivere  in condizioni di povertà, poiché quando è il familiare a doversi occupare del proprio caro, trattandosi di un assistenza continua non può permettersi di andare a lavoro e di conseguenza il sostentamento della famiglia si poggia solo su una persona o solo sulla pensione di invalidità.

Qualora  invece la persona con disabilità non abbia la  fortuna  di avere una famiglia  si ritrova da solo.

Con la piccola pensione  che prende una persona con disabilità è quasi sicuramente  impossibile permettersi un assistenza continua e che sappia curare le sue esigenze.

Tutto comporta l’abbandono, costringendo la persona bisognosa ad  essere  relegata in strutture specializzate, lontano dai propri ricordi.

per questo, Francesco ha deciso di aprire una raccolta fondi per  consentire la realizzazione di un importante documentario, con il grande proposito di  raccontare a tutti,dai più grandi ai più piccini, attraverso la sua  storia  e la testimonianza di milioni di persone che vivono questo disagio.

Emozionato ed entusiasta del  progetto Francesco ci racconta che  sta cercando di concentrare  tutte le   energie per fare cinema, unico modo  per raccontare al mondo intero questo serio  problema e la voglia di   realizzare  questo progetto.

“La raccolta è su una piattaforma che si chiama “ulule” la più grande in Europa che però adotta la regola del “tutto o niente” se non si raggiunge la soglia minima indicata le donazioni torneranno indietro

Voglio  chiedere  una mano, una donazione a piacere e se possibile avere il supporto di tutti, basterebbe che ognuno donasse qualcosa per dare una svolta significativa a questa raccolta fondi!

Abbiamo bisogno di un vero aiuto!

Link per donare

https://it.ulule.com/the-big-family/