Dopo oltre cinque anni di attesa, sono state presentate durante il programma True Crime di Twitch/Amazon condotto da Francesca Bugamelli, le nuove prove sul Caso di Sissy Trovato Mazza, la guardia carceraria trovata ferita alla testa con un colpo di pistola il 1 Novembre del 2016, a soli 28 anni, all’interno di un ascensore dell’Ospedale di Venezia, in quello che apparentemente é stato indicato dalla Procura come un tentato suicidio.

La famiglia Trovato Mazza ha incaricato un nuovo team di consulenti dagli Stati Uniti, l’Emme Team, per controllare ogni possibile nuovo indizio, grazie ai metodi oggi possibili in materia di telecomunicazioni, social network e gestione degli account email.

Ed é proprio dal controllo della posta elettronica e delle pagine social in uso alla vittima, é stato possibile dimostrare che l’account Facebook di Sissy fu modificato in commemorativo, con la conseguente cancellazione dei dati al suo interno, incluso messaggistica e lista contatti, da una persona fino ad oggi ignota, estranea alla famiglia, che ha avuto accesso all’account tramite lo smartphone della vittima, mentre questo era stato sequestrato dalla Procura della Repubblica e successivamente da un dispositivo esterno, due mesi dopo il decesso di Sissy Trovato Mazza, avvenuto il 12 Gennaio 2019, dopo due anni di calvario.

La persona che potrà ora essere identificata grazie anche alla geo-localizzazione ed i codici connessi al dispositivo esterno che ebbe accesso al profilo Facebook, inviò alla società californiana di Facebook anche una copia del certificato di morte della vittima, usando per accedere al profilo le stesse credenziali di Sissy. Oltre a questo, l’analisi dei documenti, in particolare quella dei tabulati telefonici, ha dimostrato alcune incongruenze, che ora dovranno essere chiarite dalla Procura, riguardo le date di creazione dei file, anomalie che si aggiungono all’analisi dei video di sorveglianza dell’Ospedale e allá necessità di identificare alcune delle persone presenti quel giorno nell’edificio che ad oggi non sono state ancora identificate.

Queste nuove ed importanti prove si aggiungono al lavoro svolto da Luciano Garofano, ex comandante dei RIS, consulente della famiglia della vittima, che ha sostenuto, grazie alle indagini da lui svolte, che se si fosse trattato di suicidio, si sarebbero dovute trovare tracce di sangue sulle maniche della divisa indossata da Sissy Trovato Mazza, tracce mai riscontrate sui vestiti della vittima.

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