Si ha ragione di parlare di “presepe nel Presepe”. Non poteva esserci definizione più esatta ed eloquente per definire il Presepe Vivente di Stilo, una manifestazione singolare, stupenda, entusiasmante, edificante nello stesso tempo.

Un’opera d’arte che ha preso forma in una location affascinante e unica, grazie alla creatività, la ricerca e alla passione di artisti locali, studiata apposta per ricordare anche il primo presepe al mondo realizzato da San Francesco d’Assisi, nel 1223, precisamente 800 anni fa. Un presepe vivente con oltre 100 figuranti nel cuore del centro storico di Stilo, con un allestimento realizzato su misura da artigiani locali tra antiche piazzette, vicoli da esplorare, androni di nobili palazzi. Dopo il debutto con un enorme successo del 26 dicembre, il 30 (ore 18,00) ci sarà la seconda grande rappresentazione, alla quale ne seguirà una terza il 5 gennaio del nuovo anno, nell’antico borgo di Pazzano, il paese dei minatori. La caratteristica che contraddistingue il Presepe di Stilo, e che per certi aspetti lo rende unico, è il fatto di poterlo dividere, come si fa al teatro, in 12 scene per atto unico, su un copione scritto da Anna Maria Fiorenza. Si inizia con la visita agli ambienti ricreati del centro storico di uno dei primi Borghi più belli d’Italia. Le poche luci, fioche, le strade nella penombra, la gente comune nei poveri costumi dell’epoca, ci fanno rivivere quella Betlemme di Maria e di Giuseppe. Vengono rappresentati i vecchi mestieri, che tanto lustro hanno dato al luogo. Viene allestito un mercato storico, con i prodotti tipici del territorio, che si possono anche degustare come cibo di strada. Si salgono scale, si attraversano vicoli e piccole piazze, s’incontrano artigiani, massaie, soldati, lavandaie, artisti, mercanti. La prima scena, nella vecchia piazzetta del Duomo, è quella che rappresenta l’Annunciazione, per arrivare a quella finale, nell’androne dell’antico Palazzo Sersale, al Rione Santa Lucia, con un meraviglioso portale litico e il soffitto affrescato, che chiude con la scena dell’Adorazione dei Re Magi. Moltissime le scene ricostruite, alcune delle quali sono apocrife (non trovano riscontro nei Vangeli canonici) ma sono state acquisite dalla tradizione della Illustrissima Civitas Stily; e singolare l’utilizzo di costumi medievali, disegnati e realizzati dall’artista Giovanna Santise.

Musiche originali e suonate dal vivo, come la zampogna e la ciaramella, e la voce narrante dell’attore professionista Sandro De Luca, accompagnano i visitatori nella magica atmosfera del presepe vivente di Stilo, un vero e proprio spettacolo teatrale all’aperto, sapientemente recitato. Il tutto è guidato dal regista Mario Fiorenza, non certamente nuovo a opere del genere.

La rappresentazione sacra, realizzata dall’associazione culturale Utopia e dall’associazione San Giorgio di Stilo, in collaborazione con Tele Montestella di Pazzano  e delle Parrocchie di Stilo, e il patrocinio del Comune, dopo la prima (replicata) nella serata del 26 dicembre scorso, per via della moltitudine di gente presente, tornerà, sempre a Stilo, la sera del 30 dicembre. L’ultima volta in scena è prevista a Pazzano, giorno 5 gennaio 2024, alle ore 18,00.

telemia