Le attività turistiche ed alberghieri della costa cosentina sotto la lente dei carabinieri e della capitaneria di porto nell’ambito dell’operazione denominata Wave, e cha ha l’obiettivo di verificare da un lato il rispetto delle normative che interessano i comparti del lavoro, dell’ambiente, dell’igiene e sicurezza dei prodotti agroalimentari e dall’altro le concessioni demaniali delle strutture ricettive e dedicate alla balneazione.

Il tutto con l’ulteriore scopo di tutelare al contempo il patrimonio ambientale e marino delle fasce costiere calabresi in funzione del particolare periodo turistico estivo.

Con questi fini i militari hanno monitorate sei strutture turistiche di Paola, Scalea e Schiavonea (frazione di Corigliano-Rossano), che operano rispettivamente nei settori della balneazione, della ristorazione e del noleggio di imbarcazioni da diporto.

Dopo i controlli, a carico dei titolari di cinque di queste strutture sono state contestate, in generale, violazioni in materia di occupazione arbitraria ed abusiva di area demaniale marittima, delle difformità strutturali esterne rispetto alle concessioni, l’impiego di lavoratori irregolari o senza permesso di soggiorno, delle carenze igienico sanitarie strutturali e dell’Haccp, la mancata indicazione di allergeni, l’evocazione di nomi di prodotti alimentari di origine controllata, ma anche la frode aggravata nell’esercizio del commercio, degli illeciti amministrativi in materia di pesca ed acquacultura, la mancata elaborazione del documento sulla valutazione dei rischi e violazioni nella pulizia dei locali.

Al termine una struttura è stata sottoposta a sequestro penale ed altre tre attività commerciali sono state sospese per violazioni in materia di concessioni demaniali e per l’impiego di sette lavoratori irregolari.

Sono stati chiusi inoltre tre depositi di derrate alimentari, sono stati poi sequestrati amministrativamente circa 90 kg di prodotti ittici di vario tipo non tracciabili, e sequestrati penalmente circa 100 bottiglie di vino ed acqua di qualità ed origine differente da quanto riportato in etichetta. Infine, sono state elevate sanzioni ammnistrative per un totale complessivo di circa 70 mila euro.

L’OPERAZIONE è stata eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, nelle articolazioni di riferimento territoriale sulle fasce costiere ionica e tirrenica, ovvero le Compagnie di Paola, Scalea, Cassano all’Ionio e del Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano, in collaborazione con le Capitanerie di Porto di Corigliano, Cetraro e Maratea e con il supporto dei militari del Nucleo Ispettorato Lavoro di Cosenza, del Nucleo Antisofisticazioni bruzio, del reparto Tutela Agroalimentare di Messina e dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Cosenza.

L’attività è stata concepita grazie all’iniziativa del Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale di Divisione Pietro Francesco Salsano, del Direttore della Direzione Marittima di Reggio Calabria, Capitano di Vascello Giuseppe Sciarrone e dal Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Colonnello Giovanni Misceo, e già operativa anche a Crotone e Vibo Valentia.

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