Ancora qualche focolaio tra le sterpaglie, un paio di piccole barche a vela e una lieve foschia: questo il paesaggio che si gode dall’Aliscafo «Ammari» della Liberty Lines, appena attraccato sul molo di Stromboli. Il vulcano ora appare tranquillo. Il comandante Giancarlo Porcì, comandante dell’aliscafo dice: «Siamo 56 a bordo – spiega – di solito ci sono più persone, ma penso sia normale e non c’è nulla di preoccupante». Mentre sulla spiaggia «Petrazze» i turisti fanno il bagno. Sul molo – a scopo precauzionale – un posto di comando avanzato dei vigili del fuoco.
E’ tornata la tranquillità a Stromboli dove ieri violente esplosioni, con espulsione di materiale incandescente, avevano provocato incendi e dove soprattutto ieri era morto un escursionista 35enne di Milazzo ed era rimasto lievemente ferito un amico. Il vulcano, continuamente monitorato, al momento fa registrare parametri nella normalità. Restano mobilitati le squadre della Protezione civile regionale e dei vigili del fuoco, nonchè i canadair. Poco al largo resta una nave allestita per eventuale evacuazioni, dotata di viveri e materiale di pronto soccorso.
Ci sono state dei terremoti di piccola energia, sotto magnitudo 2, probabilmente come effetto dell’assestamento del vulcano, che sono stati avvertiti, ma non hanno creato alcun danno, ma fatto ‘sussultare’ chi è a Stromboli. L’isola è coperta da detriti, pomice nera. Uno strato alto alcuni centimetri. La zona maggiormente colpita è la frazione di Ginostra. «Adesso – dice uno degli abitanti, Gianluca Giuffrè – noi siamo già al lavoro per spalare, ma ci vogliono aiuti e braccia forti». Sono rimasti attivi ancora dei piccoli focolai, ma anche la situazione incendi appare sotto controllo.
Pur rientrati nella norma i parametri dello Stromboli dopo l’eruzione di ieri, restano in azione vigili del fuoco e canadair per spegnere gli ultimi focolai provocati dai lapilli ‘sparati’ dalla bocca del vulcano. I mezzi aerei si sono concentrati sulle aree più impervie dell’isola eoliana. La zona più colpita ieri era stata Ginostra, compresa l’area di Punta dei Corvi dove era stato trovato nel pomeriggio il cadavere del 35enne di Milazzo Massimo Imbesi, probabilmente rimasto intrappolato dalle fiamme e stordito dal fumo. Anche per molti residenti, soprattutto ristoratori e albergatori, l’emergenza è finita, come spiegano in tanti anche per tranquillizzare tutti dopo che ieri molti turisti erano andati via in direzione di Milazzo e della Calabria a bordo di traghetti e aliscafi.
Che la situazione stia tornando alla normalità lo conferma anche il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni. «A Ginostra e in gran parte dell’isola – afferma – è stata riallacciata la fornitura elettrica. I tecnici dell’Enel hanno lavorato anche di notte riuscendo a fare ‘ripartirè la centrale». Il sindaco sottolinea che «non c’è stata alcuna evacuazione», perché, spiega, «non c’era assolutamente la necessità». Un centinaio di persone hanno lasciato l’isola volontariamente per paura. Ma, anticipa Giorgianni, «qualcuno di loro sta ritornando per continuare a trascorre le vacanze alle Eolie», anche grazie alla ripresa dei collegamenti navali, che sono stati anzi potenziati. I danni maggiori sono stati a Ginostra: «Una parte di quel territorio dell’isola è ricoperta da una spessa coltre di pomice, sembra uno scenario post bellico». Ma, ribadisce, «tutto sta tornando alla normalità, bisognerà lavorare», anche se, ammette, si percepisce ancora che «non state smaltite del tutto paura e preoccupazione».
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