Da Taranto a Reggio Calabria, la strada statale 106 attraversa 3 regioni. Si tratta dei 491 chilometri della fascia costiera ionica di Puglia, Basilicata e Calabria. Il tratto più lungo, e anche il più problematico, è quello calabrese, che si estende per 415 chilometri in buona parte su due corsie di marcia assediate dalle costruzioni sorte negli anni ai lati della carreggiata. Un’arteria essenziale per i collegamenti di vasti comprensori della regione, utilizzata sia per i lunghi spostamenti sia per la viabilità urbana dei centri attraversati, realizzata negli anni venti del secolo scorso, che si è guadagnata la triste denominazione di “strada della morte” per i frequenti incidenti. Nel solo tratto calabrese, dal 1996 ad oggi, l’associazione di volontariato “Basta vittime sulla SS 106”, che da anni si batte per la messa in sicurezza della strada, ha contato oltre 9.500 sinistri, oltre 24.500 feriti e oltre 700 vittime. Nel mese di gennaio 2022 si sono contati gli ultimi 5 morti. Per Roberto Occhiuto, presidente della Regione, la 106 è una delle priorità da affrontare con un costo previsto di circa 4 miliardi di euro.
“La statale ionica – dice – è un’arteria fondamentale per la nostra regione, ma purtroppo è nota alle cronache come la ‘strada della morte’: troppi incidenti, troppe vittime. Questo a causa soprattutto del fatto che per la stragrande maggioranza del suo tracciato è a sole due corsie”. Il presidente, insediato da pochi mesi nel suo ufficio della Cittadella regionale a Catanzaro, in questi giorni si è più volte espresso sul problema, scrivendo al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, per lamentare l’assenza di finanziamenti per le grandi infrastrutture della regione nel Pnrr.
“La complessità della SS 106 – ha spiegato Occhiuto in una recente intervista al quotidiano “Gazzetta del Sud” – risiede nelle notevoli carenze relative alla sicurezza stradale, alla percorribilità e, rispetto a queste problematiche, ai notevoli costi complessivi per l’ammodernamento dell’intera tratta calabrese, che ammontano a più di 4 miliardi di euro. Purtroppo questi costi – denuncia – non saranno neanche parzialmente coperti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e per questa ragione nelle scorse settimane ho scritto al premier Draghi. Non è possibile che nessuna grande opera infrastrutturale calabrese venga finanziata con il Pnrr”. Il fondatore dell’associazione “Basta vittime sulla SS 106”, Fabio Pugliese, dopo l’ultimo incidente costato la vita due giovani del Reggino, ha scritto una lettera ai parlamentari calabresi.
“E’ un peccato dice – che la politica calabrese non capisca. È praticamente ignorante. Perché, se non lo fosse, avrebbe letto il rapporto dell’Aci-Istat del 2021 sugli incidenti del 2020: quello in cui la Statale 106 viene indicata come la quinta strada più pericolosa d’Italia. Avrebbe letto ciò che ho scritto in un mio articolo lo scorso mese di dicembre: i dati del 2021 sono ancor peggiori di quelli dell’anno precedente”. Ma quali sono i piani per l’ammodernamento della grande infrastruttura che in Puglia e Basilicata ha già assunto caratteristiche autostradali, con 4 corsie di marcia? L’AGI ha chiesto all’Anas, che ha in gestione l’arteria, il quadro degli interventi in corso e quelli programmati. L’azienda delle strade, che ha già ammodernato alcuni tratti, fra cui quello che attraversa Catanzaro, ha avviato lavori per 1,461,66 miliardi di euro e ne ha programmati altri per un ammontare di 3,621,5 miliardi ai quali vanno aggiunti i 350 milioni previsti per la manutenzione programmata nel quadriennio 2019-2022. Fra gli interventi per la messa in sicurezza della strada esistente sono in corso interventi per gli svincoli di Crotone aeroporto, Gabella, Cirò Marina, La Marinella, Mandatoriccio, Zolfara e innesto Aranceto, con un investimento complessivo di 28,8 mln di euro.
L’ultimazione è prevista per l’ottobre 2022. È in costruzione anche il terzo megalotto, dall’innesto con la statale 534 a Roseto Capo Spulico (Cs), con un investimento complessivo di 1,335 miliardi di euro. L’ultimazione, in questo caso, è prevista per l’agosto 2026. In fase di cantierizzazione è la variante all’abitato di Palizzi Marina (RC) Lotto 2 – II stralcio, per il completamento della carreggiata Sud, con un investimento complessivo di 97,86 mln di euro e l’ultimazione prevista nel dicembre 2025. C’è poi il capitolo, quello più corposo, delle opere in progettazione, pari a 3,621,5 miliardi di euro. Per la tratta tra Sibari e Rossano – fanno sapere dall’Anas – dello sviluppo di 25 km, è in corso la progettazione definitiva di un nuovo tratto interamente in variante a 4 corsie. Per il tratto tra Rossano e Crotone, dello sviluppo di circa 80 km, è in corso la redazione del progetto di fattibilità che mette a confronto varie ipotesi, come la messa in sicurezza dell’asse esistente, la realizzazione di varianti ai centri abitati e l’ipotesi di realizzare l’intero collegamento in variante a 4 corsie. “Tra queste – spiegano i tecnici dell’Anas – sara’ individuata la soluzione più efficace e sostenibile”.
Per quanto riguarda il tratto tra Crotone e Catanzaro, è in corso la redazione del progetto di fattibilita’ dell’itinerario in variante rispetto alla strada esistente, per un’estensione pari a 48 km circa, con sezione stradale a 4 corsie per la maggior parte della tratta e a 4 o 2 corsie nel tratto terminale, “da definire in funzione del traffico e della sostenibilità dell’intervento”. Tra Catanzaro e Reggio Calabria, infine, è in corso la progettazione definitiva della variante di Caulonia e dall’asta di collegamento tra la SS 106 var/B (svincolo Gerace) e la SS 106 al km 97,050 – Prolungamento Locri, oltre al completamento della variante di Palizzi, per la quale il commissario ha già proceduto alla consegna dell’opera all’appaltatore per l’avvio dei lavori. Sono in corso contatti tra gli uffici della Regione Calabria, che è il soggetto proponente, quelli dell’Anas, soggetto attuatore, e il ministero delle Infrastrutture per gli interventi da inserire nel nuovo contratto di programma 2021-2025. Nell’ambito della manutenzione volta a migliorare la sicurezza e il comfort di guida degli utenti sono previsti interventi distribuiti su tutta la tratta nel quadriennio 2019-2022 per un importo complessivo di investimenti di circa 350 milioni di euro. Il programma degli interventi, spiegano i tecnici dell’azienda delle strade, “costituito sulla base del piano di fabbisogni stilato e riepilogato per tratte di competenza afferenti ai centri manutentori dell’Anas, è articolato in interventi estensivi infrastrutturali di manutenzione programmata per mantenere periodicamente il livello di efficienza rispettivamente di piano viabile, corpo stradale, barriere di sicurezza, opere complementari, impianti e opere d’arte (ponti, sovrappassi, sottopassi, gallerie e opere d’arte minori) oltre a interventi mirati di messa in sicurezza volti alla riqualificazione e razionalizzazione di innesti, intersezioni o tratti a significativa incidentalità, con lo scopo di ridurre i punti di conflitto, indurre alla riduzione della velocità ovvero incrementare la visibilità”. Si tratta, in totale, di 98 interventi, di cui 17 ultimati, per un importo complessivo di investimento di 24,184 milioni, 9 in corso per un importo complessivo di 13,694 milioni, altrettanti interventi di prossimo avvio per un importo complessivo di 10,274 milioni. A lavori ultimati, secondo i programmi, la SS 106 non sarebbe una vera e propria autostrada, ma ne avrebbe le caratteristiche per lunghi tratti. Il problema, però, è trovare i soldi.
Occhiuto ha già lanciato l’allarme, i sindacati fanno altrettanto denunciando il disimpegno del Governo. Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria, denuncia un paradosso: “L’inserimento della strada statale 106 – dice – nella rete di rango Comprehensive della Rete transnazionale dei trasporti (Ten-t), proietta questa tratta viaria nella rete allargata delle infrastrutture da realizzare con un orizzonte temporale fissato al 2050”. E qui sta il paradosso: “Ci si vanta – denuncia il segretario della Uil- di essere riusciti a far considerare la Statale 106 in rango ‘Comprehensive’ della rete Ten-t, cosa necessaria per essere presa in considerazione per gli investimenti del Pnrr, ma poi scorrendo le pagine del Pnrr e di altri programmi di finanziamento, della strada statale 106 non vi è traccia”.
(AGI)