Chiedere che il problema dell’isolamento della Locride conseguente alla chiusura per lavori sulle gallerie “Torbido” e “Limina” della Strada di grande comunicazione Ionio-Tirreno sia oggetto di misure straordinarie da parte del governo Meloni. È la conclusione a cui si è giunti ieri sera dopo tre ore di lavori dell’assemblea dei Comuni della Locride che, dopo aver ratificato la nomina di tutti i membri del proprio comitato esecutivo, ha affrontato la tematica relativa alle determinazioni da prendere su un tema che riguarda tutta la popolazione di un territorio privo di treni a lunga percorrenza, autostrade e aeroporti.
Presenti l’assessore al Lavoro della Regione Calabria Giovanni Calabrese, i consiglieri regionali Giacomo Crinò e Salvatore Cirillo, i consiglieri metropolitani Salvatore Fuda e Domenico Mantegna, oltre ai rappresentanti del Corsecom e della Jonica Holidays, la discussione è iniziata col rapido excursus sul tema compiuto dal presidente dell’assemblea Vincenzo Maesano (sindaco di Bovalino), al quale ha fatto seguito l’intervento del suo collega di Mammola Stefano Raschellà che, architetto di professione, ha fornito alcuni dettagli sui lavori da eseguire nella galleria della Limina.
«Pur non essendoci il rischio di un imminente crollo – ha detto Raschellà sulla scorta di quanto riferitogli dai vertici dell’Anas – sappiamo che la galleria è soggetta a probabili distacchi di pezzi di calcestruzzo, tanto che bisognerà togliere e ricostruire l’intera calotta, anche se abbiamo contestato il fatto che i venti mesi per i lavori prospettati da Anas sono un tempo troppo lungo. Ecco perché – ha proseguito – chiediamo la certificazione della riduzione dei tempi necessari a compiere i lavori, la messa in sicurezza della vecchia Sp5 che al momento rimane l’unica alternativa percorribile e l’avvio di una discussione seria finalizzata a ottenere, un domani, un’opera strategica come il raddoppio del traforo».
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