Aristide Bava

SIDERNO – Le recenti iniziative organizzate a Caulonia per cambiare il tracciato dello svincolo della nuova SS. 106, hanno fatto accendere i riflettori anche sulla necessità di affrontare l’annoso quanto necessario problema del prolungamento della nuova SS. 106 che, allo stato attuale, non garantisce il territorio della Locride, e non solo. Tra gli altri, ad occuparsi di questa problematica in un incontro che si è tenuto nella stessa Caulonia alla vigilia dell’ultimo consiglio comunale è stato l’ Avvocato Francesco Macrì, già sindaco di Marina di Gioiosa Ionica e oggi componente di primo piano del Corsecom , la struttura associativa della Locride che da anni si batte per la soluzione dei problemi del territorio. Macrì, che è stato tra i protagonisti di una serie di iniziative che dal 2020 al 2022 si sono sviluppate per dare spinta al completamento della nuova ss 106 è stato perentorio per precisare che “ sarebbe un grave errore ripartire da zero” e facendo riferimento ad importanti incontri che sulla problematica si erano svolti anche con l’ex Ministro Provenzano e con lo stesso attuale Ministro, Matteo Salvini, ha ricordato che gli autorevoli esponenti politici si erano sempre dichiarati disponibili ad affrontare in maniera positiva il problema che, peraltro, era stato “sposato” anche dai segretari nazionali della massima triplice sindacale Maurizio Landini, Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra venuti a Siderno nel luglio del 2021. In più è stato ricordato che, finanche, il tratto che da Locri porta ad Ardore era già stato finanziato ( ed era stati fatti pure una serie di espropri per consentire la realizzazione del tracciato previsto…) in tempi pregressi ma che, poi, per cause mai completamente chiarite non è stato realizzato e i soldi del suo finanziamento sono stati dirottati altrove. D’altra parte le “aperture” del Governo sulla necessità di questa arteria che ,poi, dovrebbe arrivare fino a Reggio Calabria erano e rimangono del tutto giustificate perché nessuno può smentire che questa è un’opera strategica idonea ad incidere efficacemente nella modifica delle condizioni di vita delle popolazioni perché rappresenta la infrastruttura capace di sconvolgere in positivo le attuali restrizioni che mezzo territorio calabrese subisce sulla mobilità dei cittadini ed anche sull’accessibilità, quindi con effetti limitativi sul turismo e non solo. A parte lo sconvolgente numero di vittime che ancora registra la vecchia 106. E, dunque, bene ha fatto l’ Avvocato Macrì ad evidenziare nuovamente la necessità di questo prolungamento evidenziando la necessità che su questa problematica si trovi il massimo di convergenza tra sindaci, amministrazioni comunali e cittadini. Ecco, dunque l’invito di Francesco Macrì di ripartire dai vecchi incontri e dalle vecchie promesse con il coinvolgimento di tutti gli amministratori del territorio, delle forze sindacali e professionali, della stessa Regione e di tutte le entità sociali e culturali. D’altra parte, se vogliamo essere pratici nella Locride esiste l’esperienza della trasversale Jonio-Tirreno che ha insegnato quanto sia importante sentirsi facilmente proiettati su altre realtà, e di essere raggiunti più facilmente. Senza fare ulteriori giri di parole, appare chiaro – e d’altra parte la legittima battaglia che si sta facendo a Caulonia per avere un tracciato adeguato alle necessità del territorio – che le soluzioni che si devono adottare non possono essere prive di una visione integrata con il contesto territoriale, e con le esigenze delle comunità. Ecco la necessità che l’ Anas tenga conto dei tratti mancanti e faccia finalmente in modo che l’opera, nella sua interezza risulti realmente utile, funzionale e capace di promuovere lo sviluppo dell’intero territorio ionico che ancora continua a rimanere drammaticamente isolato e lasciato in balia di se stesso.

Nelle foto –

Il tratto di nuova SS. 106 tra Siderno e Locri ( dove l’arteria si interrompe nella parte sud )

Francesco Macrì in una delle tante riunioni sul delicato problema