La questione del nuovo tracciato della Strada Statale 106 torna al centro del dibattito con le preoccupazioni del Comitato SS 106, che da mesi monitora le decisioni di Anas. La più recente proposta progettuale, indicata in rosso sulla planimetria, solleva numerosi dubbi e critiche: il tracciato, così come concepito, non rispetterebbe il piano regolatore di Caulonia, né si allineerebbe con i tratti di variante già realizzati in precedenza.
Uno degli aspetti più contestati riguarda la configurazione della carreggiata: l’attuale proposta prevede una sola corsia per senso di marcia, discostandosi dal progetto originario che puntava su una strada a scorrimento veloce con due carreggiate. Inoltre, il tracciato risulterebbe troppo basso, aumentando il rischio idrogeologico in un’area già soggetta a criticità alluvionali.
Secondo il comitato, la soluzione avanzata da Anas comprometterebbe la viabilità e lo sviluppo urbanistico del territorio. La richiesta è chiara: riposizionare il tracciato più a monte, riprendendo l’impostazione già prevista negli anni scorsi fino a Soverato (indicata in giallo nella planimetria).
Una variante a “singhiozzo”
Il comitato evidenzia un’altra questione cruciale: il nuovo progetto prevede che il tratto da Canne a Soverato venga realizzato non come una strada a scorrimento veloce, ma piuttosto come una serie di tangenziali che bypassano i centri abitati. Questo, a loro avviso, snaturerebbe completamente il concetto iniziale della SS 106, trasformandola in un’opera frammentata e meno efficace per la mobilità del territorio.
La preoccupazione è anche di tipo ambientale: il tracciato rosso impatterebbe sulle ultime aree agricole rimaste vicino alla costa e su zone destinate all’espansione residenziale, compromettendo l’assetto idrogeologico locale. Inoltre, verrebbero meno le garanzie di sicurezza in un’area già considerata ad alto rischio alluvionale.
La richiesta del comitato
Il Comitato SS 106 chiede con forza una revisione del progetto affinché la nuova infrastruttura mantenga la sua natura di strada a scorrimento veloce, con due carreggiate e un tracciato coerente con la programmazione urbanistica e territoriale.
“Se Anas intende realizzare solo delle tangenziali ai centri della marina – si legge nella nota del comitato – non sarà più una strada veloce come concepita inizialmente, ma un ennesimo proseguimento a singhiozzo, con pesanti ripercussioni sul territorio e sulla sicurezza idrogeologica.”
Il confronto tra istituzioni e cittadini resta aperto, con la speranza che le criticità sollevate vengano prese in considerazione per evitare scelte che potrebbero compromettere il futuro della mobilità sulla costa ionica.