La Regione Calabria, la Prefettura di Reggio Calabria, e altri partner istituzionali e del Terzo settore, hanno sottoscritto un Protocollo di intesa per favorire l’inserimento socio-lavorativo delle persone soggette a restrizioni della libertà personale nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria.

Nello specifico l’accordo è stato sottoscritto dalla prefetta Clara Vaccaro, dell’assessore della Regione Calabria alle Politiche per il lavoro, formazione professionale, Giovanni Calabrese, dai rappresentanti del Tribunale di Sorveglianza, delle Direzioni degli Istituti penitenziari di Reggio Calabria, delle Case Circondariali di Palmi e Locri, dell’Istituto a Custodia Attenuata di Laureana di Borrello, dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna, di Confindustria, ANCE, FAI, del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, del Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, di ARPAL – Azienda Calabria lavoro, del Centro per l’impiego di Reggio Calabria, dell’Ente Scuola Edile Formazione e Sicurezza di Reggio Calabria.

L’intesa si propone di realizzare concrete opportunità di riscatto e crescita, permettendo al beneficiario di affrancarsi dagli errori del passato e, contestualmente, alla comunità di arricchirsi di modelli positivi di reintegrazione e emancipazione nel tessuto sociale.

“Con questo protocollo, con l’impegno che stiamo assumendo in Prefettura – ha spiegato l’assessore Calabrese – vogliamo dare una speranza e un futuro a chi ha avuto problemi con la giustizia e oggi è in una situazione di misura alternativa alla detenzione, per consentire loro, attraverso il Centro per l’impiego e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso l’Arpal e attraverso i vari rappresentanti presenti oggi al tavolo insieme al Prefetto di Reggio Calabria, di essere formati e avere uno sbocco lavorativo. Un’attenzione che rivolgiamo in generale a tutti i calabresi attraverso il dipartimento lavoro e il mio assessorato anche attraverso le tantissime risorse che abbiamo messo a disposizione attraverso il Piano per il lavoro”.

Il protocollo prevede l’attuazione di specifici percorsi di formazione professionale, orientamento e avvio al lavoro, organizzati nell’ambito di una strategia che vede il coordinamento delle risorse messe in campo da tutti i soggetti istituzionali coinvolti.

Una Cabina di regia, istituita presso la Prefettura, monitorerà l’attuazione del Protocollo.

“Il protocollo- ha detto il prefetto Clara Vaccaro – è stato firmato da un numero considerevole di istituzioni, tutte intorno all’idea comune che educare è meglio che punire e quindi con l’atto sottoscritto oggi si vuole tendere una mano a coloro che avendo scontato la loro pena o essendo in procinto di terminare la pena in carcere possono trovare al di fuori non soltanto una speranza ma una certezza”.

Sarà responsabilità delle Direzioni degli Istituti penitenziari e dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna, individuare le persone potenzialmente interessate e ritenute idonee, che saranno autorizzate dalla Magistratura di Sorveglianza a partecipare ai Corsi di formazione professionale e di addestramento svolti dall’Ente Scuola Edile Formazione e Sicurezza, nonché ai tirocini formativi e di orientamento organizzati dal Centro per l’impiego e da ARPAL.

A favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, e l’effettivo inserimento lavorativo, contribuirà l’impegno di Confindustria, ANCE, FAI e dell’Ordine dei Consulenti del lavoro.