Dopo il trasferimento delle risorse alle Aziende sanitarie provinciali, sono in corso presso tutte le aziende calabresi le operazioni per reclutare 74 nuove professionalità di cui 15 neuropsichiatri infantili28 psicologialtrettanti logopedisti e tre assistenti sociali, che avranno il compito di costituire le equipe scolastiche a sostegno degli studenti affetti da Dsa.

Lo annuncia la vicepresidente della Giunta regionale della Calabria con delega all’istruzione, Giusi Princi, spiegando che con il governatore Occhiuto si era assicurato tempi rapidi in fase di presentazione, a gennaio scorso, del progetto per la realizzazione di interventi per l’individuazione precoce e la presa in carico degli alunni con disturbi specifici di apprendimento degli istituti regionali, approvato con un decreto del commissario ad Acta (il n. 37/23).

Con una nota del dipartimento tutela della salute, a firma del dirigente del settore programmazione dell’offerta ospedaliera e sistema delle emergenze-urgenze, Maria Bernardi, tutti i commissari del Sistema sanitario regionale sono stati infatti invitati ad attivare tutte le necessarie procedure concorsuali per l’assunzione dei profili professionali richiesti, rispettando la tempistica del progetto che prevede l’inizio delle attività entro settembre prossimo.

“Attraverso un approccio multi professionale agli studenti con disturbo dsa (dislessia, disgrafia, discalculia) – spiega Princi – sarà garantito un percorso diagnostico e di presa in carico rapido con percorsi di accesso facilitati ai servizi. In ogni distretto sanitario delle singole Asp Provinciali (Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia) saranno, infatti, attivate una o più equipe dedicate, formate da psicologo, logopedista e neuropsichiatra infantile che, su richiesta dei singoli istituti (previo consenso informato delle famiglie), interverranno nelle scuole e attraverso screening mirati diagnosticheranno il disturbo”.

In caso di una conferma diagnostica si provvederà così al rilascio della relativa certificazione garantendo, dove richiesto dalle scuole, il supporto necessario da parte delle equipe anche per la predisposizione del Piano didattico personalizzato nel quale sono contemplate le strategie didattiche di sostegno agli studenti interessati.

L’intento del progetto – ribadisce la vicepresidente – è anche quello di promuovere una collaborazione metodica tra scuola, famiglia e sistema socio-sanitario, al fine di scongiurare la dispersione scolastica (cioè l’abbandono precoce degli studi), promuovere il successo formativo e l’inclusione degli studenti, attenuando e compensando il disturbo e quindi favorendo il corretto raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti”.

Si stima che in Calabria su una popolazione scolastica complessiva di oltre 228 mila alunni, tra i 6 ed i 18 anni, siano 11.500 gli alunni portatori di un disturbo specifico dell’apprendimento e, di questi, soltanto 3.600 sono in possesso di una certificazione specifica.

Il disturbo, se non individuato e adeguatamente compensato, può determinare rilevanti conseguenze funzionali, come il raggiungimento di un livello scolastico inferiore e un elevato disagio psicologico, incoraggiando caos e abbandono scolastico.

“Fortemente sostenuto dal presidente Occhiuto – prosegue Princi – questo è un traguardo importantissimo per la nostra regione perché, finalmente, le famiglie per la diagnosi e per la certificazione degli studenti con disturbo specifico di apprendimento potranno contare sul servizio pubblico sanitario, anziché ricorrere, come avvenuto in passato, al servizio privato”.

La numero due di Germaneto ha voluto poi sottolineare il lavoro del dipartimento salute della Regione, nello specifico la dirigente Maria Bernardi, d’intesa con i commissari delle Asp e con tutto il rispettivo personale.

È una sanità – rimarca la vicepresidente – che, finalmente, grazie al presidente e commissario ad acta Roberto Occhiuto, sta cambiando volto. Dopo il risultato storico legato alla recente chiusura dei bilanci del 2022 da parte delle Asp, è un percorso tutto in salita proiettato a garantire, sempre di più da qui ai prossimi anni, quei servizi essenziali per troppo e per lungo tempo negati ai cittadini al punto da costringere i calabresi o a ricorrere al privato, come nel caso degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, con forti discriminazioni per le famiglie meno abbienti), o ad andare fuori incentivando la migrazione sanitaria”, conclude Princi.