R. e P.

Il senatore del Pd Nicola Irto ha presentato un’interrogazione a risposta orale al Ministro dell’Economia e delle Finanze per sapere «quali iniziative intenda attivare, in tempi rapidissimi, al fine di aprire un tavolo con le imprese della filiera delle costruzioni e il sistema finanziario e creditizio per individuare una risposta definitiva al grave problema della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi contrastando la speculazione in atto e salvaguardando la tenuta delle imprese e dell’occupazione collegata alla misura del superbonus».

L’interrogazione è stata formalizzata dopo che, in data 8 novembre 2022, sul sito di Poste Italiane, nella pagina dedicata alla misura Superbonus edilizio, è apparso un comunicato che recita testualmente: “Il servizio di acquisto di crediti d’imposta è sospeso per l’apertura di nuove pratiche”.

In buona sostanza Poste si è adeguata alle decisioni già assunte dell’intero sistema bancario italiano, andando a creare una palese criticità che si riverbererà su tutto il sistema produttivo di settore e sulle famiglie andando a generare una prevedibile e pericolosa fase di stallo.

Se a ciò si aggiunge il ritardo con il quale si arriva alla liquidazione delle pratiche da parte degli istituti di credito, si delinea un quadro che rischia di mettere in ginocchio famiglie e imprese.

Nel settore edile la situazione è ancora più preoccupante perché è in atto una forte speculazione da parte di chi ancora acquista i crediti relativi al superbonus, sfruttando proprio la necessità di liquidità delle imprese, nonostante una circolare dell’Agenzia delle entrate abbia cercato di porre un freno al fenomeno.

«Servono risposte urgenti – afferma Irto – che sblocchino il sistema ed evitano che le prassi poste in essere dagli istituti di credito prestino il fianco alla speculazione, aggiungendo difficoltà su difficoltà ad imprese già messe a dura prova dalla crisi economica. Il sistema bancario è stato aiutato in passato a superare le crisi finanziarie che rischiavano di travolgerlo, oggi non può essere il soggetto che impunemente innesca una crisi economica che rischia di travolgere la filiera edilizia, fondamentale per la tenuta del Paese».