“Oggi è una giornata storica per la Calabria. Dopo 25 anni si dà il via libera ad una riforma che non era più rinviabile e che ci consentirà finalmente di metterci in linea con quanto richiestoci dal Governo e dell’Europa. Siamo ad un passaggio epocale: questa terra si avvia a garantire una gestione del servizio idrico, efficace ed efficiente. Dall’acqua, bene pubblico, passa il rilancio della qualità della vita nei nostri territori”.

È quanto dichiara l’avvocato Cataldo Calabretta, dallo scorso mese di settembre 2020 Commissario Sorical Spa, esprimendo soddisfazione per l’approvazione, nella seduta odierna (lunedì 24 maggio) da parte della Giunta Regionale di una delibera attraverso la quale entro breve tempo la Sorical diventerà interamente pubblica attraverso l’acquisizione del 46.5% delle quote detenute dal socio privato Acqua di Calabria Srl, controllata dalla multinazionale francese Veolia.

 

“Annunciata da molti anni e mai attuata, questa riforma – continua il commissario – ha avuto oggi una forte accelerazione per mettere nelle condizioni la Calabria di poter ottenere le risorse dell’Unione Europea finalizzate agli investimenti sugli acquedotti, le reti idriche e fognarie e la depurazione”.

“Il rilancio economico e sociale della Calabria – aggiunge Calabretta – passa attraverso l’erogazione di servizi essenziali di qualità e l’acqua – conclude Calabretta – rappresenta il bene primario per eccellenza, trasversale ad altri settori economici ed essenziale per aumentare la qualità della vita delle nostre città”.

Nelle prossime settimane saranno predisposti tutti gli atti per giungere entro pochi mesi ad un nuovo gestore del servizio idrico integrato.

La delibera approvata stabilisce il percorso per il rilancio della Sorical in aderenza alle leggi nazionali. La società rileverà le quote dal socio privato e subito dopo uscirà dallo stato di liquidazione. Ad una società nazionale sarà, quindi, affidato il compito di redigere un piano industriale per il nuovo soggetto gestore.

Il percorso è stato condiviso con l’Autorità Idrica Calabrese, ente di governo d’ambito, a cui è dementato l’affidamento del servizio e il controllo della gestione.