FASANO (Brindisi) – S’infittisce il giallo sulla morte della giornalista Patrizia Nettis, 41 anni, trovata morta, apparentemente per suicidio, il 29 giugno scorso nella sua casa di Fasano. Un suicidio che non ha mai convinto l’ex marito e i genitori della donna, tant’è che per ben due volte ha avanzato istanza alla Procura della Repubblica per la riesumazione della salma e disporre l’autopsia che, al ritrovamento del cadavere, non è stata eseguita.
Il nuovo mistero è rappresentato dalla scomparsa del computer della giornalista. Il Comune di Fasano, che il 1° maggio scorso l’aveva assunta a tempo indeterminato come “specialista della comunicazione”, ha infatti presentato una denuncia sulla scomparsa del computer portatile “Mac” che era stato dato in dotazione alla giornalista.
Nata l’11 maggio 1982, giornalista professionista iscritta all’Ordine della Puglia dal 2 settembre 2005, Patrizia Nettis si era trasferita a Fasano nel maggio scorso per occuparsi appunto dell’Ufficio Stampa e Comunicazione del Comune.
Storica collaboratrice del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, è stata anche responsabile della comunicazione del Comune di Alberobello.
La morte della giornalista è stata attribuita ad un gesto volontario, ma i motivi non sono chiari, tant’è che la Procura di Brindisi ha aperto un fascicolo per stalking e istigazione al suicidio iscrivendo un imprenditore nel registro degli indagati. Il perito informatico nominato dalla Procura è, intanto, riuscito a sbloccare il cellulare iPhone 14 della giornalista consentendo agli investigatori di vagliare ogni elemento utile ai fini delle indagini. (giornalistitalia.it)