Di Gianluca Albanese tratto da lentelocale.it

Una pista ciclopedonale lato spiaggia di due chilometri, dal torrente Lordo al Mangiafico, per passeggiare, andare in bicicletta e godere della salubre aria di mare e di uno splendido panorama. È l’oggetto di una delle schede progettuali di rilevazione interventi presentate dal Comune di Siderno nel quadro del Contratto Istituzionale di Sviluppo della Regione Calabria. Un’idea che oltre a valorizzare tutto il litorale Nord di Siderno fino a Grotteria mare, una volta realizzata offrirebbe una valida alternativa al lungomare delle Palme, aprendo nuove prospettive di fruibilità degli spazi naturali, con ovvie ricadute positive in termini economici.

“La presenza di cordoni dunali su cui si riscontra la presenza di vegetazione, l’arenile di sabbia fine e la visione del paesaggio costiero, da Roccella (verso nord) a Bianco (verso sud) conferiscono a questo itinerario costiero una naturale
vocazione al ‘turismo lento-sostenibile’, in una visione di ‘smart strategy’ del paese.

L’esigenza – è scritto nella scheda – è quella di offrire nuove centralità urbane, razionalizzare l’afflusso degli utenti, decongestionando il traffico che si concentra nella parte centrale del litorale, il Lungomare delle Palme”. Tra le finalità progettuali “promuovere la riqualificazione dell’ambito costiero degradato, proteggere gli elementi di pregio naturalistico Privacy e ambientale marino, conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi, riorganizzare e regolamentare il sistema degli accessi alla risorsa, pianificare la viabilità di servizio in termini dimensionali, localizzativi e tipologici, valorizzando le attività turistico – ricreative esistenti e future, favorendo una
diversificazione dell’offerta turistica e promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile”. Tutto ciò attraverso quella che viene definita come una “passeggiata di pregio sulla spiaggia per la
riqualificazione della zona periferica retrostante denominata Pantanizzi, facilmente fruibile e raggiungibile dai cittadini e dai turisti, per esaltarne gli elementi identitari e le specificità, comunque in un quadro di scelte progettuali unitarie e coerenti con l’ecosistema naturale del luogo, con aree verdi e vegetazione di tipo mediterraneo-dunale. Nella fascia lato mare – prosegue la scheda – si potrà passeggiare su una pavimentazione poggiata sull’arenile, riqualificato con dune e
vegetazione e nuovi accessi a mare, mentre percorso ciclabile e viabilità di servizio saranno separate con percorsi dedicati. L’idea è offrire alle famiglie aree ludiche creative e innovative, integrate con il paesaggio del lungomare”.

E come a smentire i più scettici, si precisa che “La realizzazione della pista ciclopedonale, anche in caso di mare in tempesta, non inficerà in alcun modo il ricambio idrico dello specchio di mare antistante le zone interessate dall’intervento; non costituisce impedimento al ripopolamento della flora e fauna dunali in quanto le soluzioni costruttive prevedono l’impiego di materiali caratterizzati da ampia e diffusa porosità, adatti alla colonizzazione e all’intanamento della fauna” per la cui costruzione “si farà ricorso a scatolari in cemento armato o misti e muratura di pietrame (anche solo per il rivestimento ai fini estetici/ambientali)” con l’installazione di gabbioni di protezione, già nella fase di costruzione.

La progettazione prevede un intervento unitario suddiviso in tre lotti. In caso di approvazione, l’opera verrebbe completata, secondo il cronoprogramma, in quattro anni, per un costo complessivo di poco più di quattro milioni e mezzo.

Non prevede il collegamento al lungomare delle Palme – risulta impossibile al momento – ma l’attraversamento a guado con ponte sommerso del vallone San Filippo e del torrente Mangiafico e s’inquadra nell’idea di una pista ciclopedonale unica da Portigliola a Roccella Ionica.

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