Aristide Bava

SIDERNO – La giornata della “riapertura” ha segnato ieri a Siderno, ma tutto sommato anche negli altri centri della fascia ionica reggina, un “andamento lento”. Chi si aspettava una grande movimento a causa della forzata permanenza in casa per oltre due mesi da parte dei cittadini è rimasto deluso anche se, tutto sommato, è meglio così. La gente si deve ancora abituare a convivere con il virus e gli stessi imprenditori commerciali che da ieri hanno avuto il via libera per le riaperture vanno anch’essi con i piedi di piombo. In molti, peraltro, non hanno neppure riaperto i loro esercizi commerciali sia perchè ancora impreparati alle norme imposte dall’emergenza Covid sia perchè c’è parecchio scetticismo sulla possibilità di una ripresa economica che non appare possibile senza liquidità. C’era già , alla vigilia, parecchi incertezze su questa fase 2 e la fatidica data del 18 maggio ha dato le conferme che ancora in seno alla popolazione c’è molto scetticismo oltre -diciamolo pure- alla paura di possibili contagi. E così, a parte un leggero incremento, che si è notato di autovetture, il Corso della Repubblica per buona parte della mattinata è rimasto pressoché deserto al pari del lungomare. I Bar hanno funzionato con il mordi e fuggi come nei giorni precedenti e molti dei tavolini che erano stati allestiti all’esterno per le consumazioni all’aperto, sono rimasti vuoti fatto salvo la presenza estemporanea di qualche coppia di giovani. Anche la spiaggia, che con il caldo di ieri e il via libera dato, poteva essere maggiormente frequentata ha registrato, invece, pochissime presenze. I pochi ristoranti aperti per l’ora di pranzo sono rimasti pressoché vuoti, cosa che si è ripetuta in serata. Altra nota dolente è quella dei negozi. Chi ha aperto la serrando ha avuto pochissimi clienti. L’impressione è che, insomma, i cittadini si devono ancora abituare a questa seconda fase. Una prima giornata, dunque, che non ha detto nulla di nuovo rispetto ai giorni precedenti: non sappiamo se consideralo un brutto segno che conferma il disastro economico che aleggia in città e nel territorio oppure solamente un segno di prudenza prima della ripresa della “normalità” che si deve accompagnare anche al bisogno dei cittadini di una necessaria sicurezza.

L’interrogativo si potrà sciogliere solo con passare dei giorni