Tutto pronto per la cerimonia di premiazione del “Giomo Trichilo”, il prestigioso premio di poesia dialettale, giunto alla dodicesima edizione, in scena sabato 8 agosto, a partire dalle 21, in Piazza Vittorio Veneto a Siderno. L’idea del premio, nacque dodici anni fa al sottoscritto, quando assieme a Paolo Catalano (ex sindaco della città di Siderno scomparso qualche mese fa) si decise di dedicare una serata al poeta dialettale sidernese Giomo Trichilo, la cui originalità stava nel fatto che, pur essendo analfabeta, riusciva a comporre versi in rima di eccezionale valore letterario tanto che, da semplice “bovaro” quale era, veniva chiamato da giudici, notai, politici per allietare le loro serate conviviali. I primi anni non abbiamo avuto nessun sostegno, poi gli Enti si sono avvicinati riconoscendo il grande valore della manifestazione che si è ritagliata un suo spazio significativo nell’ambito degli avvenimenti culturali della Locride. A questo proposito vorrei ringraziare pubblicamente per la collaborazione fornitaci , il neo Sindaco di Siderno, Pietro Fuda, l’assessore alla cultura Ercole Macrì, il presidente della Provincia Giuseppe Raffa,il consigliere provinciale Francesco Rispoli ed il dottore Pietro Crinò. Inoltre vorrei ringraziare il Gruppo bancario Bper  ed il circolo Kiwanis di Locri.   Una scommessa vinta, quindi, che valorizza il dialetto nella sua espressione creativa e artistica. Pensiamo che non si debba disperdere il nostro idioma. Diceva Salvatore Filocamo che il dialetto è “comu u pani i ranu, chillu veru, senza contaminazioni”. I bambini, costretti a parlare solo in italiano dai genitori o dai professori, non riescono a interpretare il senso di determinate frasi che poi non sono altro che i proverbi tramandati di generazione in generazione e che rappresentano le radici culturali di un popolo. In tutti questi anni abbiamo scoperto che ci sono tantissimi autori che si divertono a comporre versi ludici, ironici o di stringente attualità. Anche quest’anno sono arrivate tantissime adesioni, quasi cento poesie, da ogni parte della regione, segno che il dialetto è ancora vivo e riesce a interessare alcuni ottimi autori che si esprimono con grande padronanza, evidenziando anche importanti conoscenze culturali. Tre le poesie vincitrici che saranno rese note sabato e lette dagli autori. Nel corso della serata sarà consegnato pure il premio alla carriera allo scrittore Mimmo Gangemi, autore di alcuni romanzi di grande successo, tra i quali: “Un acre odore di aglio”, “Il prezzo della carne”, “Il patto del giudice”, “La signora di Ellis Island” e “Il giudice meschino”. Mimmo Gangemi è un ingegnere civile e ingegnere clinico, già dirigente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, oggi in pensione. Ha alternato ultimamente la professione di ingegnere alla passione per la scrittura, iniziata quasi per gioco all’inizio degli anni ’90, ottenendo risultati strabilianti. Ricordiamo che il premio “Giomo Trichilo”, negli anni, ha visto passare alcuni grandissimi personaggi della cultura calabrese. Ci piace ricordare il grande amico Rocco Ritorto (che è stato per tanti anni il presidente della giuria),  il grande poeta di Pazzano Giuseppe Coniglio,  lo stesso Paolo Catalano (autore letterario di grande valore), il grande “meridionalista” Pasquino Crupi, Salvatore G. Santagata, il caporedattore della Rai Enzo Romeo, l’autore Franco Blefari, il direttore della Rai Domenico Logozzo, l’autore dialettale di Brancaleone Totò Mediati,  il direttore Carmelo Filocamo e l’anno scorso il giornalista Gregorio Corigliano. Come si può notare, dunque, tutti personaggi di grande spessore culturale. Per l’ormai consueta rappresentazione teatrale finale, quest’anno sarà rappresentata dalla Nuova Compagnia Teatrale Deliese, “Ndà casa i don Rafeli” di Maria Pia Battaglia, con la regia di Giovanni Palumbo.  download

 

Antonio Tassone (L’Eco di Siderno)