La complessa attività di indagine è stata avviata nel 2012 e compendiata nelle informative del Nucleo investigativo di Polizia ambientale, agroalimentare e forestale dei Carabinieri di Reggio, del Compartimento di Polizia ferroviaria di Reggio e del Gruppo Carabinieri di Locri, in particolare della Stazione di Sant’Ilario dello Ionio.
L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura distrettuale antimafia reggina, dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti Antonella Crisafulli e Simona Ferraiuolo, e, secondo gli inquirenti, ha portato alla luce un’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali, alla quale avrebbero fornito un concreto e sistematico contributo numerosi soggetti terzi, sia ditte (molte delle quali sprovviste della dovuta iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali) che singoli privati. Per gli inquirenti alcuni rifiuti, provenienti anche da raccoglitori ambulanti e da soggetti non autorizzati a svolgere attività di raccolta e trasporto, venivano conferiti alla ditta dietro corrispettivo in denaro, quantificato in base alla tipologia e al peso del rifiuto consegnato, per poi essere destinati ad altri cicli produttivi, senza subire alcun preliminare trattamento di recupero. Dalle indagini è emerso che le tariffe applicate ai conferitori da parte di una delle ditte con sede operativa a Siderno sarebbero state 7 centesimi per il ferro leggero e 3 euro al kg per il rame.
Uno dei tronconi dell’indagine dei Carabinieri, inizialmente sotto la direzione della Procura di Locri, successivamente confluita per competenza alla Dda, ha interessato l’aspetto “affaristico” relativo al business derivante dalla gestione ambientale dei rifiuti non solidi urbani. In particolare, le diverse forze dell’ordine impegnate nel controllo del territorio si sono imbattute, il più delle volte, in soggetti «prevalentemente di origine straniera o rom, dediti alla raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti di genere, i quali adoperavano dei veicoli non conformi alla legge di settore – si legge nel decreto di sequestro – ma ancor più, sprovvisti per esempio anche della documentazione necessaria per la semplice circolazione su strada». Questi soggetti conferivano i materiali rinvenuti presso la ditta di riferimento, la quale «in completa violazione delle disposizioni in materia, si approvvigionava di rifiuti di ogni categoria indebitamente raccolti».
Nell’interesse degli indagati interverranno, tra gli altri, gli avvocati Taddei, Grace, Severino, Agostino, Mazzaferro, Alvaro, Strati, Ceruso, Staltari, Fuda, Nocera e Belcastro.
indgati:
Antonio Campiti
Salvatore Campiti
Carmelo Campiti
Giuseppe Campiti
Marianna Parisi
Domenica Patrizia Rodà
Rocco Larosa
Antonio Macrì
Giulio Versace
Florin Curt
Mario Berlingeri
Ulisse Panaia
Arturo Traiano
Catalin Ionescu
Ion Tudorache
Fiore Bevilacqua
Benedetto Bevilacqua
Cosimo Bevilacqua (cl. ’81)
Cosimo Fuda
William Diano
Antonino Rodà
Rosita Larosa
Domenico Bruzzese
Giuseppe Falco
Fabio Carabetta
Marian Ene
Nino Morello
Andrea Bevilacqua
Cosimo Berlingeri
Cosimo Merenda
Massimo Amato
Petre Ionescu
Cosimo Bevilacqua (cl. ’87)
Antonio Bevilacqua
Romano Amato
Vincenzo Bevilacqua
Ferro Sud di Parisi M. & C. srl
Lo.Ca.Fer. srl
Sott’accusa anche due società
FONTE Rocco Muscari (gazzetta del sud)