Riceviamo e pubblichiamo:

Ho letto per due volte alcune considerazioni dell’assessore Ercole Macrì, al quale sono legato da sentimenti di stima e amicizia ventennali, riguardo lo strano caso, a suo dire, dell’ex cinema Apollo. Prima su un post di facebook in risposta alle critiche di un amico ex amministratore e collega di giunta poi addirittura su una intervista riporta l’episodio addebitando strane responsabilità a passate amministrazioni quasi avessero demolito il Colosseo. È indubbio il valore romantico che il cinema Apollo, quale presidio di cultura e luogo di aggregazione, ha avuto negli anni 60/70/80. Tuttavia ricordo benissimo gli anni dell’abbandono, del degrado e dell’incuria di un posto che era diventato il monumento alla sporcizia trasformato in casa degli spettri. È bene rammentare che la proprietà dell’immobile era PRIVATA così come privata fu la volontà di abbandonarlo. Tutto fino alla vendita dei proprietari ad altri PRIVATI che, secondo le democratiche leggi di mercato lo acquistarono per ristrutturarlo a fini di profitto. I nuovi proprietari presentarono negli appositi uffici comunali progetti e richieste di autorizzazione diverse dal cinema. Se il caro Ercole nutre dubbi sulle regolarità progettuali e su aspetti autorizzativi potrà trovare ogni risposta negli appositi uffici comunali e chiedere conto ai funzionari pro-tempore e di certo non a chi ha amministrato in quegli anni. Insinuare e non dire spargendo veleno mi ricorda la stagione delle forze oscure a Siderno. Sono successe troppe cose che hanno ferito Siderno in questi anni ma insinuare che tutto è marcio non aiuta la città a riacquistare quella coesione sociale che ormai sembra perduta per sempre. Personalmente a me manca il cinema Apollo, ma non mi pare che nelle fasi di abbandono prima ed in quelle di dismissione poi qualcuno abbia fiatato o anche solo manifestato disappunto, compreso il mio caro amico assessore. Facile fare i fenomeni dopo oltre dieci anni.

Antonio Commisso

foto archivio