Stava attraversando la strada quando improvvisamente si è accasciato al suolo privo di conoscenza. Qualcuno prova ad avvicinarsi, lo scuote e inizia a soccorrerlo. Siamo a Siderno sul centralissimo Corso Garibaldi , ore 10,00 circa, ad un tiro di schioppo della scuola Media “Pedullà”.

Subito, tempestivamente allertati, arrivano Carabinieri e Polizia che provvedono a disciplinare il traffico in un orario di punta e con un caldo infernale.

Si rimane in attesa dell’ambulanza del 118 .

Dopo oltre un’ora e 20  minuti d’attesa vana arriva finalmente il mezzo ( non sappiamo il tragitto che ha dovuto effettuare) e il paziente può essere così trasferito presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale  più vicino, presumiamo quello di Locri.

In precedenza era sopraggiunta anche un’altra ambulanza di una ditta privata che però non ha potuto fare nulla in quanto non autorizzata a fare soccorsi di questo genere.

Un ritardo che poteva essergli fatale.

Eppure resta rosso l’allarme per le gravi carenze e disagi del servizio di emergenza nei nostri territori.

“Siamo sconvolti – ci hanno raccontato alcuni cittadini sul posto – l’uomo era riverso a terra, privo di conoscenza. Soccorso da alcuni benefattori. E l’ambulanza non arrivava. Oggi è capitato a questa persona domani potrebbe capitare a chiunque”

Come più volte segnalato negli ultimi mesi, il 118 vive una situazione di grave sofferenza. Carenze di organico e chiamate per interventi non di emergenza stanno provocando disagi e disservizi. Gli organici di medici ed infermieri al 118  sono ridotti all’osso e di conseguenza, nonostante i turni di straordinario, in molti casi l’ambulanza é sprovvista di personale sanitario ed in particolare di camici bianchi.

A questo si aggiunge un altro problema e cioè le chiamate per interventi che potrebbero essere gestiti dai medici di base e dalla medicina territoriale.

Sono tanti i disagi che si registrano quotidianamente senza tener conto che per i casi covid le ambulanze del 118 possono restare impegnate anche per tantissime ore.

Su una cosa siamo d’accordo: “è necessario un potenziamento di organico, infermieri e medici, e di mezzi prima che accada una tragedia”.

Ma siamo nella Locride e chiedere dei servizi sanitari più efficienti rispetto a quelli attuali suona quasi come una beffa. La politica “latita” e i cittadini rischiano di morire per strada. Una vergogna !

Antonio Tassone- ecodellalocride

foto esclusive di Antonio Tassone