L’assessore al bilancio Gianni Lanzafame , dopo l’approvazione del bilancio di previsione di Siderno destinato , a suo dire, a portare il Comune fuori dal dissesto ha elencato una serie di fattori positivi legati al documento contabile per suffragare la sua importante considerazione. Vediamo, adesso, quali sono, invece, i fattori negativi che stanno alla base della battaglia politica fatta in consiglio comunale da Pietro Sgarlato che è stato certamente , il consigliere comunale d’opposizione che piu’ di ogni altro ha contestato l’operato della maggioranza costringendo, come è noto, il civico consesso, ad un rinvio della approvazione del documento contabile per un vistoso errore tecnico poi riconosciuto dalla stessa maggioranza. E propio questo è il punto prioritario che Sgarlato mette in evidenza . “Innanzitutto – dice – bisogna partire dal grave errore tecnico commesso ovvero la mancata approvazione delle nuove tariffe della TARI. Errore commesso da “principianti” e che purtroppo, malgrado quanto afferma Lanzafame , non potrà essere corretto nel corso dell’anno. Oltre al danno la beffa, i cittadini saranno costretti a pagare una tariffa più alta per colpa di un’amministrazione inadempiente e non a conoscenza di una norma perentoria prevista da una legge dello stato”.
Lei ha fatto altre contestazioni anche nel corso del secondo consiglio comunale ?
” Ritengo infatti – precisa il consigliere di Forza Italia – – che la procedura seguita dopo il rinvio del primo consiglio Comunale, a mio modo di vedere non è corretta. Infatti è stato approvato in giunta un nuovo schema di bilancio dopo che erano abbondantemente scaduti i termini di approvazione e dopo che la prefettura aveva diffidato l’Ente” . Un suo pensiero sulla possibile uscita dal dissesto, anticipata da tempo dal sindaco Pietro Fuda e, adesso, dopo l’approvazione del bilancio confermata dall’assessore Lanzafame . “Per quanto riguarda il dissesto forse riusciremo a venirne fuori , dopo i tanti proclami degli anni precedenti, ma non certo per l’abilità dell’assessore al bilancio, ma grazie ad una legge dello Stato che permetterà di avere a disposizione un finanziamento da 6.000.000 di €uro che dovrà essere restituito con un mutuo ventennale”.
Dunque nessun merito a questa maggioranza ?
Per amore della verità devo dire che la fuoriuscita dal dissesto è stato sin dall’inizio l’obiettivo principale dichiarato dal sindaco Pietro Fuda in tempi decisamente non sospetti ?” Non bisogna dimenticare che Pietro Fuda ha vinto le elezioni con una maggioranza superiore all’ 80%. Questa maggioranza che avrebbe potuta fare meglio , e di piu’, si è via via sgretolata per una serie di motivi e, adesso, in consiglio resta in piedi per un solo voto. La eventuale fuoriuscita dal dissesto sarà una conseguenza del finanziamento “.
Ma veniamo al bilancio approvato; qual’è il suo pensiero in merito ?
“La maggioranza , ormai, come già detto, ridotta al lumicino, ha dato vita ad un bilancio di previsione finanziario troppo rigido, insoddisfacente e privo di qualsiasi programma pluriennale credibile. Un documento che muove dalle stesse basi che per tanti anni si sono rilevate fallimentari e a dimostrarlo sono i numerosi elementi che determinano la crisi che colpisce ormai da tempo il nostro territorio. Denota totale incapacità di sostenere famiglie e imprese in questo momento di difficoltà. Vorrei anche ricordare che sul settore sociale e della disabilità abbiamo denunciato l’esistenza di una macchina burocratica che costa e che non fa arrivare soldi a chi ne ha bisogno. Ritengo che si sia fatto molto poco in questa direzione”. In definitiva è un bilancio che non la soddisfa ? “E’ un bilancio che non solo non soddisfa me ma ritengo che non soddisfi affatto le esigenze e i bisogni dei cittadini in quanto non potrà garantire in tutto o in parte i servizi primari. Inoltre non ci sono priorità di intervento, che andavano indicate, ne potrà attivare azioni di riqualificazione del degrado che imperversa sulle strade, verde pubblico e arredo urbano, tutte cose promesse in campagna elettorale da questa maggioranza e non mantenute”.
Aristide Bava