C O M U N I C A T O S T A M P A

SIDERNO«A mia madre, che m’insegnò la libertà. A mio marito Leandro, che mi regalò l’amore e la condivisione». Inizia così, con una dedica forte e profonda, la straordinaria biografia di Fausta Ivaldi, dal titolo “Una vita esagerata” (Città del Sole 2016), consegnata alla storia proprio dall’invincibile protagonista.

Il volume, ricco di racconti di vita vissuta al servizio dei più deboli, verrà presentato sabato 8 luglio alle 18,30 nel giardino di un ristorante ubicato in via Paolo Romeo, 48, a cura del movimento letterario “MAG La ladra di libri”.

Converseranno con l’autrice, Maria Antonella Gozzi, animatrice del movimento letterario “MAG La ladra di libri”, Mario Alberti, presidente della cooperativa “La nostra terra” e scrittore e Franco Arcidiaco, editore di “Città del Sole”.

La Ivaldi, già autrice di “Racconti africani” (Città del Sole 2016) – una raccolta di storie che si rapporta alla tradizione favolistica di Esopo e Fedro con dei finali che, di volta in volta, insegnano piccoli princìpi educativi, valorizzando la furbizia e l’intelligenza – ha fatto della sua esperienza di vita nei paesi del continente africano un prezioso scrigno dal quale estrarre tradizioni e sentimenti di un popolo povero ma dignitoso.

Fausta non conosce ancora il dolore e la sconfitta che stringe nella morsa dell’indifferenza intere popolazioni dell’Africa e dell’America Latina quando, da giovane donna, inizierà il cammino che la porterà a prendere via via consapevolezza delle proprie capacità e della sua immensa forza di volontà.

La sua scrittura, così come la sua vita, è un fiume in piena, non conosce ostacoli e lascia al lettore giusto il tempo di chiedersi se sia tutto vero quel dolore misto a forza o se non sia, piuttosto, il prologo di una sceneggiatura. E la sensazione che si ha, quando si legge la biografia di Fausta Ivaldi, è la stessa di quella descritta da Mario Nasone nella prefazione del libro: «Se fosse un film, sarebbe un film di movimento, di azione, senza pause e con molti colpi di scena (…)».