C O M U N I  C A T O    S T A M P A

C’è ancora spazio, tempo e modo per parlare di politica, storia contemporanea e letteratura di un certo livello, con la passione autentica e lo spirito di chi, mosso da curiosità intellettuale, vuole conoscere i fatti fino in fondo, leggere, e farsi una propria opinione, anche partendo dal racconto di un omicidio rimasto, dopo mezzo secolo, senza colpevoli.

La presentazione de “Lo strano delitto” (2016, Città del Sole edizioni) del giornalista e scrittore Bruno Gemelli, che ha avuto luogo sabato pomeriggio nella sala convegni dello storico e incantevole palazzo De Mojà, ha dimostrato proprio questo: c’è una Calabria viva, intellettualmente curiosa e desiderosa di sapere, che ama confrontarsi in pubblico, riscoprendo il piacere dell’approfondimento culturale e restituendo a Siderno, e in particolare al suo borgo antico, quella centralità nel comprensorio, che sembrava perduta.

L’autore, stimolato dalle domande di Maria Antonella Gozzi, animatrice del movimento culturale “MAG La ladra di libri”, ha suscitato la viva attenzione di una foltissima e qualificata platea, che nella seconda parte della presentazione ha dato vita a un lungo e partecipatissimo dibattito, in cui, partendo dal racconto dell’assassinio del dirigente comunista di Catanzaro Luigi Silipo, si è respirata, per un’ora abbondante, quell’aria tipica del dibattito vivace e appassionato, caratteristico della partecipazione democratica all’interno dei grandi partiti di massa del ‘900.

L’assassinio di Silipo, infatti, è rimasto senza colpevoli e con un fascicolo vuoto in Procura, ma ha lasciato aperti tanti interrogativi, che sono stati sviscerati durante la presentazione, a partire dal mancato allestimento della camera ardente da parte del Pci durante le esequie, fino alla ridda di ipotesi sul movente dell’omicidio.

Una storia assai datata che però ha appassionato anche i molti giovani presenti in platea, assieme alle figure storiche della militanza politica che hanno preso parte alla presentazione.

Particolarmente apprezzati, poi, gli interventi dei due relatori: l’ex parlamentare Domenico Bova, infatti, è stato abile a inquadrare, con la passione di sempre mai sopita, il contesto storico-politico nel quale è maturato l’omicidio di Silipo, arricchendolo di particolari appresi durante la militanza politica iniziata all’epoca dei fatti, mentre l’assessore al Lavoro e al Welfare della Regione Calabria Federica Roccisano, ha offerto la propria prospettiva di giovane impegnata in politica da un tempo ampiamente successivo alla caduta del Muro di Berlino e la conseguente fine dell’esperienza dei partiti tradizionali del secolo breve.

Molti e appassionati gli interventi, ai quali Bruno Gemelli ha risposto con il consueto acume giornalistico impreziosito da impareggiabili doti umane di umiltà e simpatia.

Molti, a partire dai relatori Bova e Roccisano, fino ad alcuni intervenuti dalla platea, gli hanno chiesto di proseguire in questa azione di riscoperta storica dei movimenti politici progressisti in Calabria, ma l’autore ha precisato che «Sono un giornalista e mi attengo alla cronaca dei fatti, non sono uno storico. Pertanto – ha proseguito – non mi sento di ricostruire in maniera organica e omnicomprensiva quello che mi chiedete. Piuttosto, come sempre, siccome non sono io a scegliere le storie che racconto, ma sono loro che scelgono me, nel senso che destano la mia curiosità, posso raccontare altre singole storie che magari sembrano dimenticate, ma che racchiudono molti significati da approfondire, come appunto quella dell’omicidio Silipo, o quelle che furono oggetto del mio libro precedente, come “Il grande otto”».

Particolarmente apprezzato, prima dell’inizio dei lavori, l’intervento dell’assessore comunale alla Cultura Ercole Macrì, che ha espresso il proprio personale plauso agli organizzatori per l’impegno profuso nella promozione di eventi culturali a Siderno, e ha accennato a tre importanti progetti in itinere da sviluppare proprio nel borgo antico di Siderno Superiore, così ricco di storia e che deve diventare un polo culturale di prim’ordine per tutto il comprensorio.

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